La spinta è univoca: il coprifuoco va spostato alle 23 o alle 24. Mentre Italia Viva si accorda alla Lega e va oltre, chiedendo l’abolizione e annunciando una mozione in Senato. All’inizio della settimana durante la quale la cabina di regia vaglierà uno stop notturno ritardato e nuove riaperture – dai centri commerciali nel week end ai matrimoni – si allarga la schiera di chi chiede di dare “respiro” a cittadini e operatori economici, visto che la campagna di vaccinazione procede ora più spedita (circa 470mila iniezioni al giorno negli scorsi 7 giorni) e i contagi arretrano (-23% dal 3 al 9 maggio rispetto alla settimana precedente) mentre Agenas segnala che solo 3 Regioni sono sopra la soglia di allarme del 30 per cento di occupazione. E arriva anche il rilancio, con il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ritiene plausibile abolire l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto con 30 milioni di vaccinati con almeno una dose. Un obiettivo che potrebbe essere raggiunto nel giro di 3 settimane.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, sabato, ha parlato di “gradualità” e passi da fare “con la testa”. All’interno della maggioranza non c’è più nessuno a fare le barricate, anche se restano differenze nette tra chi vuole fare un passo in avanti e chi, come la Lega di Matteo Salvini e Italia Viva con Davide Faraone, chiede di abolire il coprifuoco immediatamente e riapre tutto ciò che ancora è chiuso. “Credo che sia giunto il momento in cui bisogna essere molto più determinati: bisogna abolire il coprifuoco. Occorre essere molto più coraggiosi nelle scelte ora che i dati ci consentono di farlo. Molti continuano a parlare come se la campagna vaccinale non ci fosse. Se cambiano i numeri bisogna cambiare anche lo schema di gioco”, ha detto il presidente dei senatori di Italia Viva Faraone a La7 annunciando che verà presentato una mozione sul punto.
“Tra due settimane il limite delle 22 si potrà spostare”, ha ribadito a Il Messaggero il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri dicendo no all’abolizione e sostenendo che “l’indice Rt deve pesare di meno”. L’aspettativa dell’esponente M5s è che “entro due settimane” tutte le Regioni siano in fascia gialla e il coprifuoco venga spostato a mezzanotte. “E i ristoranti potranno lavorare anche al chiuso – aggiunge – A metà giugno, quando 30 milioni di italiani avranno ricevuto la prima dose, allora vedremo anche Regioni in fascia bianca”. Poi fa presente che i contagi “con le riaperture aumenteranno, nelle prossime settimane, i nuovi positivi, ma solo per le fasce di età più giovani”, come avvenuto nel Regno Unito e in Israele. Il sottosegretario ha chiesto anche la riapertura dei centri commerciali nel week end: “Non vedo perché non debbano riaprire nel breve termine”, ha detto a a 24 Mattino su Radio 24.
Sempre Sileri, rispondendo sulla possibilità di togliersi la mascherina all’aperto, ha detto: “Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione, allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio”.
Esistono le condizioni per il coprifuoco alle 23 o alle 24 anche secondo il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in modo da “dare respiro agli operatori economici senza abbassare la guardia nella lotta al virus”, dice al Corriere della Sera. “Sono per proseguire con il piano di riaperture già definito dal governo, che a metà mese prevedeva anche la possibile revisione dell’attuale limite delle 22, sulla base dei contagi”.
Stessa posizione di Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci: “Il coprifuoco alle 22 è incompatibile con le abitudini degli italiani. Spero si allenti un po’ progressivamente, fino a eliminarlo completamente – ha detto a Rainews – È chiaro che se si è mantenuto questo divieto alle 22 significa che i dati, che solo l’autorità sanitaria nazionale può interpretare, consigliavano in questo senso. Quest’estate sarebbe impossibile tenere il coprifuoco anche alle 24. Immagino sarà ritardato progressivamente fino alla completa eliminazione”. Chiede invece un “segnale di attenzione” l’infettivologo Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell’ospedale Sacco. “Se apriamo veramente tutto – ha aggiunto – e comunque, non ci sarà più un segnale di attenzione, già non c’è da 15-20 giorni e dobbiamo ancora vedere, alla fine del mese, quale sarà il bilancio dei 28 giorni successivi alle aperture”.