Fosse stata nera, sarebbe sembrata, senza dubbio, l’auto di Batman. Invece, la Mclaren 720S Spider che abbiamo guidato era di colore blu; ma poco cambia, perché una volta a bordo si ha davvero l’impressione di essere supereroi. Con gli sportelli aperti come ali, questa Mclaren sembra una specie di astronave appena atterrata sulla terra. La casa britannica ha presentato ora la versione con tetto ripiegabile della sua gamma Super Series ed è un fulmine… a cielo aperto.

Già osservandola da fuori, nulla è convenzionale: il muso è cortissimo e l’abitacolo quasi appoggiato sulle ruote anteriori, per far posto al V8 biturbo di 4 litri installato in posizione posteriore-centrale. La linea è un susseguirsi di curve, convessità e concavità che creano ampi passaggi per l’aria, nascosti tra i fanali anteriori piuttosto che all’interno delle portiere, letteralmente attraversate da canalizzazioni che finiscono al vano motore.

Il posteriore, rastremato, si distingue per due strisce a led curve, sulle quali si poggia l’ala posteriore a controllo elettronico: in posizione di “riposo” è invisibile ma, se le ragioni dell’aerodinamica lo richiedono, l’ala si alza rapidamente e si estende a seconda del frangente di guida. Sembra quasi che “danzi” alla ricerca della massima efficienza, modificando inclinazione e altezza per ottimizzare la tenuta o l’accelerazione o, ancora, posizionandosi quasi verticalmente durante le decelerazioni, come fosse un aerofreno come quelli che si usano sugli aerei e che si estendono nelle ultime fasi dell’atterraggio.

Una volta trovata la maniglia della portiera, che rimane nascosta alla vista, alzando lo sportello si entra in un guscio di carbonio foderato di pelle scamosciata. Il sedile è rigido e contenitivo e la posizione di guida perfetta: sembra di trovarsi in una lussuosissima auto da corsa. La visibilità è totale, il lavoro fatto dai tecnici Mclaren per l’ergonomia di guida è encomiabile. Aggiungendo l’optional del tetto di cristallo elettrocromico (il vetro si scurisce elettricamente con la pressione di un tasto), la sensazione è di essere circondati dal cupolino di un caccia militare, col cielo a vista sopra la testa e la strada a pochissimi centimetri dal fondoschiena.

Il volante di pelle e carbonio è privo di tasti ma ci sono le due leve del cambio. La consolle centrale, orientata verso il guidatore, include un touch-screen per il controllo di tutti i sistemi di bordo, dal clima alla radio, passando per la regolazione del sistema di controllo della stabilità. Quest’ultimo, dotato di “Variable Drift Control”, ha una logica di funzionamento che permette di “intraversare” la vettura esibendosi in lunghe sbandate controllate dal cervellone elettronico dell’auto. A dire il vero, la qualità dello schermo e del software non sono proprio all’ultimo grido. Tuttavia, tutto passa in secondo piano appena si preme il tasto “Engine Start”.

Il V8 biturbo prende vita con un rombo e una vibrazione che entra nella schiena del guidatore. Qui non ci sono sistemi ibridi ma pura meccanica montata su una cella in carbonio: una “semplice sofisticazione” che sulla bilancia si traduce in un peso complessivo di 1.419 Kg in ordine di marcia. Pochi se paragonati alla concorrenza più blasonata. I 770 Nm di coppia motrice ed i 720 Cv di potenza massima (da qui deriva il “nome numerico” del modello) sviluppati dal propulsore sono trasmessi al suolo da un cambio doppia frizione a 7 rapporti. La trazione è solo posteriore e i due enormi pneumatici 305/30 montati al retrotreno su cerchi da 20 pollici (245/35 R19 all’anteriore) permettono accelerazioni incredibili. Lo 0-100 km/h viene bruciato in meno di 3 secondi (2.9” dichiara il costruttore) e la 720S Spider raggiunge i 200 km/h in 7,8 secondi, accelerando inarrestabile fino alla velocità massima di 341 km/h. Col tetto aperto, però, la velocità massima scende a 325km/h. Meglio non provare a raggiungerla, però, perché alle alte velocità, inevitabilmente, si creano vortici in abitacolo.

Con dei numeri così impressionanti, ci si sente in soggezione ancor prima di disinserire il freno a mano. Alle andature cittadine, invece, la progressività dei comandi e la fluidità di motore e cambio rendono l’auto utilizzabile senza grosse difficoltà. Se non fosse per la capacità di attrarre gli sguardi di quasi tutti gli altri automobilisti (ma anche dei passanti), questa McLaren sarebbe utilizzabile come auto da tutti i giorni. Naturalmente, la paciosità del mezzo diventa un ricordo appena si superano i 3.000 giri al minuto. Coi selettori presenti in plancia è possibile modificare, in maniera indipendente, le reazioni di sospensioni e gruppo motore-cambio. Scegliendo la modalità Sport, le informazioni presenti sullo schermo davanti al guidatore vengono modificate, dando priorità a dati come la marcia selezionata o la temperatura dei pneumatici.

Selezionando “Track”, avviene una nuova magia: la strumentazione si ripiega, scomparendo nella plancia, e vede la luce un sottile schermo Lcd che permette al guidatore di concentrarsi su pochissime info principali: giri motore, velocità e marcia selezionata. Il motore diventa ancora più reattivo ai comandi del gas, ma quello che veramente stupisce è la trasmissione. Infatti, i rapporti vengono snocciolati a velocità incredibile e, ad ogni scalata, un boato avvolge la 720S Spider. Resa stradale? Magnifica: a qualsiasi andatura il bilanciamento è eccellente, lo sterzo sembra collegare direttamente il pensiero del driver alle ruote anteriori e il limite, più si forzano le andature, più sembra spostarsi in alto, diventando quasi irraggiungibile. Un po’ come il prezzo: quello base è di 293 mila euro ai quali, con pochi pacchetti di accessori, non è difficile aggiungere il costo di una comune berlina…

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