Washington, abbiamo un problema. Non ci sono più militari, o meglio, sono sempre più difficili da trovare. Il dato non è una sorpresa ma è stato confermato dalle ultime rilevazioni del Pentagono: appena il 29% degli appartenenti alla “generazione Z”, ossia i nati dopo il 1997, avrebbe le caratteristiche necessarie per entrare nell’esercito. In valori assoluti significa 10 milioni su 34 milioni. L’impedimento più grave è di natura fisica. L’obesità taglia fuori il 31% dei giovani statunitensi, specialmente negli stati del Sud, mediamente più poveri e tradizionale bacino di reclutamento per le forza armate. Un altro 10% è escluso a causa di precedenti penali. Sono ben 3,4 milioni i giovani e giovanissimi statunitensi, con già sulle spalle una condanna per azioni criminali di varia natura. L’ultimo fattore limitante è il titolo di studio, per diventare soldati serve infatti almeno l’equivalente di un nostro diploma superiore. Sono fattori che, in parte, compromettono o riducono anche le opportunità professionali. Esercito e datori di lavoro quindi “combattono” per conquistarsi quel giovane americano ogni tre in grado di soddisfare le loro esigenze.
Il dato fa impressione prima di tutto per la fotografia sociale che ne emerge. Non è invece necessariamente una catastrofe per le forze armate. Dieci milioni di persone è un bacino sufficientemente ampio a cui attingere per garantire un rinnovamento generazionale delle forze armate. Il problema maggiore per il Pentagono è che questi giovani sembrano irraggiungibili. Sono cresciuti, per fortuna, in anni in cui l’ esercito statunitense non è stato protagonista di guerre paragonabili a quella con l’Iraq. L’invasione dell’Afghanistan risale a 20 anni fa. La U.S. Army viene quindi percepita come qualcosa di lontano, più virtuale che reale. La percezione diffusa tra i giovanissimi è che per far parte dell’esercito servano caratteristiche eccezionali. Per cercare di sfatare queste idee e “stanare” i giovanissimi il Pentagono ha avviato in questi giorni una campagna pubblicitaria, visibile anche su youtube, intitolata “The Calling“. L’obiettivo è quello di suscitare un rinnovato interesse per l’arruolamento, e portare nelle caserme 10mila reclute quest’anno e 35mila nel 2022. Sperando che le battaglie rimangano solo pubblicitarie.