di Pietro Francesco Maria De Sarlo
Di poche ore fa la notizia della rivoluzione del piano vaccinale della Regione Lazio a causa della difficoltà di reperire dosi del vaccino Pfizer. La doverosa premessa è che non sono un epidemiologo e neanche un medico, ma che per curriculum dovrei essere in grado di leggere numeri e statistiche e farmi qualche domanda. Soprattutto se a illustrare i numeri c’è una chiara ed esaustiva presentazione, ricca di analisi e immagini e se a farlo c’è un ente più che autorevole e titolato.
Mi riferisco all’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) e al suo terzo rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini Covid-19. A breve credo esca il quarto. Nel rapporto vengono messi a confronto tre vaccini noti al grande pubblico con i nomi Pfizer, AstraZeneca e Moderna.
Da questo rapporto emerge:
– Che il vaccino con maggiori segnalazioni avverse per 100.000 somministrazioni è… Pfizer con 535 casi, a seguire c’è il vaccino AstraZeneca con 477 casi e infine il Moderna con 227 casi (pag. 6).
– Ovviamente non tutti i casi sono gravi e lo studio mostra con dovizia di particolari tutte le casistiche e le tipologie di casi avversi. Credo che a noi interessi soprattutto il numero dei casi fatali dopo la somministrazione. Chi ne ha avuti di più? Al primo posto Moderna con 2,8 casi ogni 100.000 somministrazioni, al secondo posto Pfizer con 1,1 casi fatali e al terzo AstraZeneca con 0,7 casi (pagina 16).
– Al momento dello studio ognuno di questi vaccini poteva contare su un numero di somministrazioni in Italia, per non parlare del mondo, che rende più che significativa l’analisi: 6.994.739 dosi Pfizer, 1.645.879 AstraZeneca e 427.731 Moderna.
– Su un’altra fonte autorevole c’è il confronto tra i costi. Il più caro è il vaccino Moderna, con 18 euro a dose. Quindi 36 euro per la vaccinazione completa. Al secondo Pfizer con 12 euro a dose, che significa 24 euro a persona totalmente vaccinata e infine AstraZeneca con un costo di soli 1,78 euro pari a 3,56 euro a persona.
Avendo ricevuto la prima dose di vaccino con AstraZeneca non posso che essere contento: ho corso meno rischi, mi sono vaccinato prima e non ho fatto code e sono costato poco alla collettività. Sbaglio?
Quello che però non capisco è il cancan che sin dall’inizio, e con una base statistica amplissima di somministrazioni in Gran Bretagna, si è fatto con AstraZeneca. Prima accusata di ritardi nella fornitura, ma nella fase iniziale anche Pfizer era in ritardo e pare in affanno anche ora. Poi con le indicazioni sulla fascia d’età a cui somministrare AstraZeneca, poi la sospensione della vaccinazione e via così.
Questo ha determinato nella pubblica opinione una sfiducia sul vaccino AstraZeneca che, numeri alla mano, appare motivata solo dall’azione, a questo punto sospetta, dei governi europei e dell’Europa stessa e della stampa.
Quale sia la verità forse non lo sapremo mai vista la qualità media della stampa italiana, più portata a riportare veline e a fare propaganda che inchieste. Forse c’entra la geopolitica? L’irritazione per i successi Gb nella vaccinazione ottenuta essendo fuori dall’Europa? C’è qualcosa che ci viene nascosto? Non lo so, ma tutto ciò mi pare poco serio e fossi il Ceo di AstraZeneca farei causa all’Europa e ai singoli governo per danni all’immagine e alla reputazione.
Se fossi un parlamentare però una interrogazione la farei, anche perché accade che i vaccini AstraZeneca rimangono inutilizzati e per converso si forza il bugiardino del vaccino Pfizer allungando i tempi di somministrazione da 21 giorni a 35. Per il momento il piano vaccinale subisce immotivati scossoni con conseguenze sulla salute di tutti i cittadini.
In sintesi mi pare l’ennesimo pasticcio del governo dei migliori… pasticcioni!