La mutazione è entrata a far parte della lista con altre tre varianti, quelle apparse per la prima volta in Regno Unito, Brasile e Sud Africa, che sono considerate più pericolose del virus originario
La variante indiana del Coronavirus ha raggiunto almeno 44 paesi in tutto il mondo. Lo fa sapere l’Oms nella nota di aggiornamento epidemiologico settimanale sulla pandemia. Quanto emerge è una diffusione rapidissima della nuova mutazione del Covid, considerato che lo stesso dato di due settimane fa aveva rilevato la variante in soli 17 paesi.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che la mutazione del Covid-19 che ha causato l’accelerazione dell’epidemia in India è stata rilevata in oltre 4.500 campioni caricati in un database ad accesso aperto “da 44 Paesi in tutte e sei le regioni dell’Oms”.
A parte l’India, è in Gran Bretagna che è stato rilevato il maggior numero di casi di contaminazione con la variante B.1.617. Tale variante è stata classificata questa settimana dall’Oms come “preoccupante”. È uno dei motivi, ma non l’unico, che spiega l’esplosione della pandemia in India e il peggior focolaio della pandemia oggi nel mondo. La mutazione è entrata a far parte della lista con altre tre varianti, quelle apparse per la prima volta in Regno Unito, Brasile e Sud Africa, che sono considerate più pericolose della versione originaria del coronavirus perché più contagiose, mortali o resistenti a determinati vaccini. Intanto il paese del premier Modi ha in questi giorni superato quota 250mila morti dichiarati. Secondo le statistiche ufficiali, circa 4.000 persone attualmente muoiono ogni giorno a causa del Covid-19 nel Paese.
(Immagine d’archivio)