Giovedì pomeriggio il consiglio regionale della Valle d’Aosta ha approvato all’unanimità con tutti i 35 consiglieri la legge Anti-Lupo che legalizza l’abbattimento dell’animale su tutto il territorio valdostano. “Vogliamo definire un progetto a supporto delle nostre aziende, dei nostri alpeggi e dei nostri allevatori”, ha comunicato in aula l’assessore all’Agricoltura della Valle d’Aosta, Davide Sapinet, (Union Valdotaine). Con l’approvazione di questo testo il governatore Erik Lavévaz, assieme all’assessore all’Agricoltura, in casi particolari e previa autorizzazione dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e del ministero dell’Ambiente, potrà autorizzare sul territorio valdostano il prelievo, la cattura e l’eventuale abbattimento di esemplari della specie di Canis Lupus ritenuti pericolosi.
La legge anti-lupo è il frutto del coordinamento di una proposta depositata dai gruppi di minoranza (Lega e Pour L’Autonomie) e di un disegno di legge della Giunta Regionale. Tra i relatori c’è anche il celebre ex presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, ex Union Valdotaine e ora in minoranza con Pour L’Autonomie, che ha spiegato: “Questo testo non deve essere interpretato come una caccia al lupo, ma come una giusta difesa delle persone e degli animali presi d’assalto dal lupo, anche in pascoli vicino alle frazioni e negli alpeggi”. Secondo l’altro relatore, Albert Chatrian (SA-AV), con questa legge “si garantisce la conservazione della specie, compatibilmente con le attività di allevamento e agricole che in alcune circostanze sono state minacciate e lese dagli attacchi”.
Ci sono anche coloro che si oppongono, però, alla nuova legge regionale. Per Daria Pulz, ex consigliere della Valle d’Aosta da sempre in difesa del lupo, si tratta di “una normativa inapplicabile fino a quando non sarà adottato e attuato il piano di gestione del lupo che servirà, secondo gli auspici dei promotori, a distogliere l’attenzione dai veri problemi del settore, ovvero burocrazia, clientelismo, mancanza di programmazione e tutela dei piccoli e medi produttori”. Per l’ex consigliera regionale “è stata approvata una legge anti-lupo completamente inutile, frutto della propaganda leghista e di quella autonomista, che diffonderà solamente un clima di allarme verso un animale protetto e fondamentale per l’ecosistema”. Dello stesso avviso anche Denis Buttol, presidente di Legambiente Valle d’Aosta, che afferma che questa “è una legge molto lacunosa, perché non specifica le gerarchie delle varie azioni da intraprendere nel percorso della richiesta di abbattimento degli esemplari di lupo che sono considerati pericolosi. Essendo stata scritta in questo modo – continua – questa legge si presta molto ad interpretazione e non è altro che una richiesta facile di consenso elettorale, perché si illudono gli allevatori valdostani che sarà facile abbattere i lupi, mentre in realtà si dovrà seguire un iter legislativo nazionale che sicuramente metterà grossi paletti”. Per Denis Buttol la via da intraprendere per la Valle d’Aosta dovrebbe essere quella del progetto “Wolfalps” che prevede la ricerca di azioni di prevenzione e di divulgazione pubblica per la coesistenza tra attività umane e salvaguardia della specie del lupo.