Virginia, la 23enne tirocinante in psicologia all’Asl Toscana, che lo scorso 11 maggio ha ricevuto per errore quattro dosi di vaccino Pfizer, anziché solo una, è disidratata “nonostante ingerisca anche sette litri d’acqua in poche ore”. A parlare è la mamma della giovane studentessa che, proprio per questo motivo ha deciso di coinvolgere il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, nella cura della figlia. Il virologo, contattato dall’AdnKronos, ha però spiegato di non aver ancora visitato la ragazza e, per il momento, di aver solo preso contatti con la mamma.

Come già detto dalla 23enne, intervistata dal Corriere della Sera poco dopo il fatto, la famiglia non presenterà una denuncia penale. “Ho detto che non procederemo e non lo faremo”, ha ribadito dalle pagine del Tirreno la madre, sottolineando che però potrebbe essere valutato un risarcimento. “In questi giorni però devo dire che la fiducia è venuta un po’meno – ha affermato – la storia delle 4 dosi invece di 6, le notizie sul liquido rimasto nel flacone che prima ci era stato descritto vuoto, ci hanno un po’destabilizzato. Dopo questi risvolti ho chiesto alla Usl di inviarmi tutta la documentazione riguardante il caso di mia figlia, compresi i risultati delle analisi di 5 provette di sangue, richieste da quando è stata sottoposta al vaccino”. Secondo un primo racconto infatti, le dosi iniettate erano state sei, e cioè tutte quelle presenti nel flaconcino, mentre un secondo riscontro ha permesso di accertare che in realtà si trattava di quattro dosi.

La ragazza, secondo quanto racconta la madre, “ha e labbra sempre secche e non riusciamo a reidratarla in nessun modo”. Un fenomeno inatteso, dice Pregliasco, “un effetto avverso che come tale è tutto da capire”, anche se, “speriamo non sia nulla di che”. L’esperto, interpellato dall’Ansa, non si sbilancia sulle condizioni della ragazza, ma spiega che “è sperabile che abbia solo effetti collaterali più pesanti da gestire e governare”. “Ho avuto dei contatti iniziali con la madre, – precisa il virologo – so troppo poco per poter valutare, quindi posso dire poco. Anche in Germania però è successa una cosa simile in una casa di riposo e si sono verificati solo eventi avversi un po’ più pesanti”.

Nonostante il sovraddosaggio, però, la ragazza potrebbe doversi sottoporre ancora a vaccinazione. Secondo Pregliasco, infatti, la giovane psicologa dovrà ancora fare il richiamo, anche se probabilmente nel sangue della ragazza potrebbero esserci anticorpi “più alti” del normale. Non c’è ancora una data fissata per l’incontro con la ragazza. “Vediamo, non c’è niente ancora di definito – chiarisce il virologo – ma troveremo il modo, anche andandole incontro in Toscana, tramite l’Anpas (l’organizzazione di volontariato presieduta da Pregliasco)”.

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