Riaprono le piscine all’aperto e gli stabilimenti balneari, che potranno accogliere persone da sabato 15. Iniziano a dispiegarsi gli effetti delle decisioni prese dal governo il 26 aprile, proprio alla vigilia del check up richiesto a gran voce dalla maggioranza che porterà la cabina di regia a riunirsi lunedì 17 per valutare l’anticipo della tabella di marcia stabilita tre settimane su ristoranti al chiuso, coprifuoco, centri commerciali nel week end e settore wedding.
Addio quarantena dai Paesi Ue da domenica
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha già chiesto “gradualità”, ma dalla Lega a Italia Viva è forte la spinta per smantellare gli ultimi divieti mentre cresce la copertura vaccinale e anche l’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità certifica che l’allentamento di tre settimane fa non ha, al momento, prodotto una ripresa della curva epidemiologica. Da domenica 16, intanto, finisce l’obbligo di quarantena per il rientro dai Paesi Ue: il ministro Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che prevede l’ingresso dai Paesi dell’Unione Europea e dell’area Shengen, oltre che da Gran Bretagna e Israele, con tampone negativo, superando il vigente sistema di mini-stop di 5 giorni. Nella stessa ordinanza sono, invece, prorogate le misure restrittive relative al Brasile.
Il coprifuoco
La battaglia ‘madre’ è quella sull’orario in cui scatta il divieto di spostamento, ad oggi fissato alle 22. Una parte delle forze che sostengono il governo chiede di abolirlo totalmente, ma la prudenza chiesta dal Comitato tecnico scientifico, sposata dal premier, porterà a ritardarlo. L’orario più plausibile è quello delle 23, anche se una mediazione potrebbe spingerlo fino alla mezzanotte. Solo in un secondo momento – probabilmente metà giugno – si passerà all’eliminazione totale sulla base dei dati relativi a contagi e vaccinazioni. La data cerchiata in rosso per il primo allentamento è quella del 24 maggio.
Gli anticipi
Dal lunedì successivo potrebbero scattare alcune riaperture anticipate. In particolare si discute della riapertura delle palestre – per le quali è fissata, ad oggi, la data dell’1 giugno – nonché dei posti a sedere nei ristoranti al chiuso, bloccati sine die. In ballo c’è anche la possibilità di riaprire i centri commerciali nei week end. L’1 luglio è fissata la ripartenza di fiere e convegni, nonché la riapertura dei parchi tematici. Anche per questi settori, una porzione delle forze che sostengono il governo vorrebbe un anticipo. Se non con una riapertura immediata – come chiede la Lega, che ha convocato un vertice con ministri e amministratori locali del partito – almeno a metà giugno.
I matrimoni
Il 15 giugno, secondo quanto ipotizzato finora, potrebbe essere la data in cui si darà il via libera alla ripresa dei festeggiamenti dopo le cerimonie. Il settore è bloccato da un anno e la pressione per un via libera è ormai unanime. Le Regioni hanno già scritto un protocollo di sicurezza, al vaglio del Cts, e la questione è approdata anche nell’aula della Camera dove Draghi ha lasciato intendere che una decisione, mediata, potrebbe arrivare in tempi brevi. Nessuna data ufficiale da parte del premier ma quel “po’ di pazienza” evocata dal presidente del Consiglio ha lasciato intendere a molti che metà giugno potrebbe essere il momento di svolta per il settore.