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Principe Harry, il nuovo duro sfogo: “La vita nella royal family è uno zoo, un Truman Show. Le mie sofferenze? Ereditate da mio padre Carlo”

È la versione di Harry, che questa volta il duca di Sussex affida ad una puntata del podcast 'Armchair Expert' condotto dall’attore americano Dax Shepard: parla di salute mentale, di dolore, della voglia di cambiare che nutriva già a vent'anni

di F. Q.

Avrebbe fatto di tutto per spezzare la catena di dolore – il suo dolore, quello dei suoi genitori – per scongiurare che arrivasse ai suoi figli. Il principe Harry racconta così la sua ‘rottura’ con Buckingham Palace: andare via per respirare. Lasciare quella vita asfissiante che descrive come “uno zoo o il Truman Show“. E approdare negli Stati Uniti, cosa che “non era certo nei piani” dice, ma dove adesso può andare in bici con il piccolo Archie senza sentirsi assediato.

È la versione di Harry, che questa volta il duca di Sussex affida ad una puntata del podcast ‘Armchair Expert‘ condotto dall’attore americano Dax Shepard: parla di salute mentale, di dolore, della voglia di cambiare che nutriva già a vent’anni. E di Meghan. Ammettendo – ma del resto non ne aveva mai fatto mistero – che per il figlio di Carlo e Diana, esiste un prima e un dopo Meghan. Con lei, ha detto, ha affrontato i suoi sentimenti, ha parlato, decidendo come conseguenza di andare in terapia: “Improvvisamente è stato come se la bolla fosse esplosa”.

In 90 minuti di intervista Harry fa un viaggio a ritroso nella sua vita “di privilegio” fra palazzi e castelli, figlio di una fiaba ‘andata male’, e descrive in dettaglio una sofferenza antica: “Non voglio questo lavoro. Non voglio essere qui. Non voglio farlo. Guarda cosa ha fatto a mia madre, come potrò mai avere una famiglia sapendo che accadrà ancora?”, pensava già a vent’anni, racconta. A 36, con un oceano che lo separa dai palazzi e dai castelli, di se marito e padre e della sua vita in California dice: “Vivere qui adesso mi permette di alzare la testa e mi sento diverso, le mie spalle sono più rilassate, lo sono anche le sue (della moglie Meghan ndr). Posso camminare sentendomi un po’ più libero, posso portare Archie in bici, non avrei mai avuto la possibilità di farlo”. Però accuse non ne vuole muovere: “Non credo si debba puntare il dito contro qualcuno o attribuire colpe. Ma di sicuro da genitore, se si è vissuto del dolore a causa della sofferenza vissuta magari da mio padre o dai miei genitori, ebbene voglio di certo assicurarmi di non tramandare quella sofferenza e di spezzare la catena”.

Un nuovo colpo per la famiglia reale britannica di recente privata della figura del principe Filippo che ha avuto un ruolo centrale nella vita più intima dei Windsor. I quali però si guardano bene dal reagire pubblicamente a quest’ultima intervista americana: “Non che a palazzo non se ne parli in privato” precisa il ‘royal correspondent’ Jonny Dymond, sottolineando che secondo diverse delle sue fonti sarebbe convinzione diffusa che “Harry era felice del suo ruolo, prima di Meghan”.

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