Trash-Chic

Una Prima più “Prima” delle altre. Con “La Traviata” si ritorna alla magia dello spettacolo dal vivo

Qui niente scintille scaligere del dopo concerto di Muti

Accomodiamoci: la Cultura riparte con un Crazy Friday. E subito mi trovo davanti a un conflitto d’interesse: commuovermi ai fremiti di Violetta o fare la sirenetta a bordo di un pazzeschissimo gommone Coastal Boat per vedere la partenza della mitica regata dei Tre Golfi. Dal vivo dopo oltre un anno di “clausura” il Massimo napoletano spalanca le porte. al “La Traviata”, regia firmata da Marina Bianchi. Certo i posti sono distanziati e dai poggi gomito si alzano dei separè in vetro per proteggersi dallo starnuto del vicino. Tutto sold out, io dopo lista d’attesa riesco a infilarmi last minute in platea. Pubblico festante dopo la “Tempesta”, molti gentiluomini come da Prima per la stagione lirica indossano lo smoking, Mino Cuciniello, un devoto e chic sancarlista, si imbavaglia con mascherina con stemma borbonico. Indovinatissima la scelta de La Traviata, anche se finisce tragicamente, l’inizio è spumeggiante, alziamo i calici, Libiamo ne’ lieti calici è un inno alla Vita ritrovata. “E’ il primo risarcimento per gli orfani del bel canto”, giubilante Emmanuela Spedaliere, la vice Sovrintendente. Anche senza costumi di scena, ma va bene così.

La voce sublime di Aleksandra Kurzak che sospira Amami Alfredo… ci fa sentire un po’ “Pretty Women”, quando l’ex escort Julia Roberts, trasformata in una impeccabile lady da quel figaccione di Richard Gere, non trattiene le lacrime davanti a una Violetta, tremebonda fanciulla desiderosa del grande e vero amore.
“Sono attrice e spettatrice di un grande evento. Mi è mancato l’abbraccio del pubblico che stasera fa da primadonna”, commossa, dietro le quinte, il soprano polacco fasciata in un sublime abito scultura di Capucci che risalta nel mezzo degli elementi scenici. E quando nel terzo atto lo lascia cadere su una sedia diventa scenografia. Niente scintille scaligere: il fuori copione alla Prima de La Scala di Milano, qualche giorno fa, ha visto un temperamentoso Riccardo Muti a fine concerto dei Wiener Philarmoniker, scagliarsi prima con la troupe Rai scambiati per giornalisti ficcanaso e poi con il direttore musicale Riccardo Chailly che entrava in camerino per congratularsi, non riconosciuto dietro la mascherina, e apostrofato con un do di petto “Fuori ….”. Il maestro il prossimo 28 luglio a gonfie vele arriverà ai suoi primi 80 anni. Anche io ho tanta voglia di veleggiare. Che fare? Stesso giorno, stessa ora, ore 19, partenza della iconica regata dei Tre Golfi, prova d’altura tra i Golfi di Napoli, Salerno e Gaeta.

Ero invitata da Lele Lettieri, ideatore della Coastal Boat, sponsor tecnico ufficiale della Rolex Capri Sailing Week 2021. Gli ospiti Vip (quando suona obsoleta questa parola) salgono a bordo di un gommone di design sul quale sembra di volare della bellezza di 14 metri ( te lo do io il tender) per navigare in sicurezza e comfort per un cin cin sotto le stelle. Forse pioverà, dicono le previsioni. Ma due gocce d’acqua non guasteranno lo sprint di Lele. Apprezzo il suo pensiero eco/sostenibile: una diavoleria tecnologia che si chiama foil retrattile consente di abbattere notevolmente le emissioni e di ridurre del 70 per cento il consumo di carburante. E questo ci piace assai. Intanto riesco anche a collegarmi alla diretta su You Tube con l’avvocato penalista Olindo Preziosi: “Crisi della Giustizia tra pandemia e recovery”, non me lo voglio proprio perdere, visto i tempi.

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