Dopo un’ora di cabina di regia e 40 minuti di Consiglio dei ministri il governo ha dato il via libera al nuovo decreto legge con le misure urgenti sull’emergenza da Covid 19. Si tratta essenzialmente di una road map sulla riaperture di una serie di attività bloccate a causa della pandemia. Che cambiano anche alcune regole anticontagio, a cominciare dal coprifuoco, che sarà spostato alle ore 23 dal giorno dopo la pubblicazione del decreto, che dovrebbe avvenire martedì, anche se inizialmente il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva annunciato il prolungamento dell’orario già da domani. Così fino al 7 giugno quando l’orario limite verrà nuovamente spostato in avanti di un’ora, cioè fino a mezzanotte. A quel punto sarà eliminato del tutto a partire dal 21 giugno, giorno d’inizio dell’estate.
Il solito pressing della Lega. Draghi: “Gradualità”- Quella sul coprifuoco, però, è solo una delle misure contenute nel nuovo decreto varato dal governo, alla fine di un lungo pomeriggio cominciato con la riunione della cabina di regia, presieduta da Mario Draghi a Palazzo Chigi. Una riunione attesa, perché dedicata al delicato tema delle riaperture. Per questo motivo attorno al premier hanno preso posto tutti i titolari dei dicasteri più importanti e i capidelegazione dei partiti di maggioranza: i ministri dell’Economia Daniele Franco, della Salute Roberto Speranza, dello sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, delle politiche agricole Stefano Patuanelli, dei Beni culturali Dario Franceschini, degli Affari regionali Maria Stella Gelmini, della Famiglia Elena Bonetti, il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli. C’erano ovviamente il coordinatore e il portavoce del Cts Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, che hanno lasciato la riunione per dare modo al Consiglio dei ministri di riunirsi.
Un’ora dopo il governo ha approvato all’unanimità la road map della ripartenza. Questo nonostante la Lega avesse formalizzato la richiesta di posticipare subito il coprifuoco alle 24, senza aspettare il 7 giugno. Non sarà così: per il momento si passerà alle 23 nelle regioni in zona gialla. La scelta è puntare sulla gradualità delle misure, anche per capire quali sono le attività che più incidono sull’aumento dei contagi, come ha spiegato Draghi. Il Carroccio, in ogni caso, non intende cambiare atteggiamento. Subito dopo la cabina di regia, Matteo Salvini ha radunato in videconferenza capigruppo e ministri e poi ha fatto filtrare alle agenzie “soddisfazione da parte della Lega, nonostante le resistenze di qualcuno, per le nuove riaperture”, avvertendo subito dopo: “Su alcuni fronti, invece, dalle piscine al chiuso ai matrimoni e alle discoteche, lavoreremo per anticipare riaperture e ripartenze”.
Totalmente positivo, invece, il commento del segretario Pd, Enrico Letta, che su Twitter scrive: “Il governo Draghi sceglie riaperture irreversibili, cioè graduali e basate sulle evidenze scientifiche. È la linea giusta. Quella che eviterà richiusure, farà ripartire l’economia e darà forza alla stagione turistica”. Dopo la tensione delle scorse ore, dunque, si continua a registrare un atteggiamento completamente diverso da parte del Pd e della Lega nei confronti delle politiche del governo. In questo senso la posizione del M5s è più simile a quella dei dem: “C’è stata un’intesa totale sulle misure, abbiamo appena approvato il decreto. C’è un tentativo di dare una normalità a un Paese che si sta vaccinando”, ha detto alla fine del Cdm, il ministro capodelegazione dei 5 stelle, Stefano Patuanelli.
Coprifuoco e zone bianche: come funzionerà- Sul coprifuoco ci sono comunque alcune deroghe. Per esempio: nelle regioni in zona bianca varranno solo le regole di comportamento (mascherina, distanziamenti) mentre sarà cancellato l’orario limite per rientrare in casa. E in zona bianca dovrebbero entrare dall’1 giugno Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Seguendo questo trend di contagi toccherà poi – dal 7 giungo – anche ad Abruzzo, Veneto e Liguria. In più l’esecutivo sta valutando una deroga ad hoc sul coprifuoco per la finale di Coppa Italia Atalanta-Juventus, prevista mercoledì 19 maggio alle 2: visto che allo stadio è prevista la presenza di una percentuale di pubblico, sarebbe impossibile per gli spettatori rispettare l’orario limite delle 22. A questo proposito la presenza di pubblico è autorizzata per tutti gli eventi e competizioni sportive dal 1 giugno all’aperto e dal 1 luglio al chiuso nei limiti già fissati (capienza non superiore al 25% di quella massima e comunque non superiore a 1000 persone all’aperto e 500 al chiuso), e non più limitatamente alle competizioni di interesse nazionale.
La road map delle riaperture: dalle palestre ai matrimoni – Riapriranno dal 22 maggio, primo weekend successivo al decreto, gli esercizi commerciali in mercati e centri commerciali, gallerie e parchi commerciali, non tradendo le aspettative degli ultimi giorni. Dopo il ritorno dal 15 maggio delle piscine all’aperto, in consiglio dei ministri arriva la proposta di anticipare al 24 maggio la riapertura delle palestre e a partire dal 1 luglio di piscine al chiuso e i centri benessere. Riaprono dal 22 maggio gli impianti di risalita in montagna, alle condizioni indicate dalle linee guida. Dal primo giugno i ristoranti e i bar potranno aprire a pranzo e a cena anche al chiuso: una misura, questa, che è stata modificata dalla cabina di regia, visto che all’inizio si prevedeva l’apertura al chiuso solo fino alle ore 18. Dal 1 luglio riprendono le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, mentre per i parchi tematici e di divertimento la riapertura è stata anticipata al 15 giugno. Riprendono dal 1 luglio, inoltre, le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, mentre restano rigorosamente sospese le attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso. Riprendono anche i corsi di formazione pubblici e privati: torneranno in presenza dal primo luglio. Tornano pure i matrimoni, e riparte il settore wedding, tra i più colpiti dalla crisi innescata dal Covid. Le feste, comprese quelle dopo cerimonie civili e religiose, ripartiranno dal 15 giugno, anche al chiuso. Agli ospiti sarà richiesto il pass e il Cts avvierà ulteriori approfondimenti sul numero massimo degli invitati. A questo proposito il green pass potrebbe essere rilasciato anche solo dopo la prima dose di vaccino, non attendendo dunque il completamento dell’intero ciclo. Si valuta anche di allungare oltre i sei mesi la scadenza del pass. Al riguardo, sono stati chiesti agli esperti degli approfondimenti ad hoc.
I nuovi paramentri per le zone – Come annunciato, poi, la cabina di regia ha deciso di cambiare i parametri per deciere le regioni in zona rossa, aranciona e gialla: la guida non sarà più l’RT – l’indice di contagio – ma l’incidenza e un altro forte fattore è il tasso di ospedalizzazione, sia in terapia intensiva che in area medica. Quindi dei 21 criteri precedenti si scende a 12. “Valgono i parametri relativi all’incidenza dei contagi, ma a questi si aggiungono nuovi parametri: si sta in area rossa con oltre il 40% dell’occupazione dei posti letto in area medica e oltre il 30% in terapia intensiva”, è quello che ha detto in sintesi il ministro Speranza a Regioni ed Enti locali, nell’incontro convocato subito dopo la cabina di regia. Si resta in giallo se l’occupazione delle terapie intensive è sotto il 20% e l’area medica sotto il 30%. Si sale da giallo ad arancione se in rianimazione si sale sopra il 20% e in area medica sopra il 30%, ha ancora detto Speranza. Il ministro ha specificato che in via transitoria varranno tutti e due i parametri, sia vecchi che nuovi, ma ha aggiunto “mi sento di dire che sia con i parametri vecchi che con i nuovi nessuna regione passa ora in arancione”. Infine sui vaccini il Cts sta studiando la possibilità di prolungare la seconda dose per Pfizer e Moderna anche oltre il 42esimo giorno, come attualmente stabilito.