“Sergio Mattarella ha parlato oggi e ha ribadito la centralità del principio di uguaglianza della lotta contro le discriminazioni. Ci sarebbe piaciuto che l’avesse detto anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Mancano ancora un po’ di ore, speriamo che entro la fine di questo 17 maggio Draghi dica le stesse cose che disse l’anno scorso Giuseppe Conte”. Franco Grillini, 66 anni di cui quasi 50 di militanza per i diritti lgbt, commenta così, nel corso di una diretta del fattoquotidiano.it, il silenzio del premier Mario Draghi nella Giornata contro l’omobitransfobia, che quest’anno in Italia cade nel pieno della discussione riguardante il ddl Zan. Un anno fa a Palazzo Chigi c’era Giuseppe Conte, e per l’appuntamento fece un lungo intervento sui social. “Le discriminazioni – scrisse – sono contrarie alla Costituzione perché calpestano il valore fondamentale della dignità della persona e il principio di uguaglianza e si alimentano di pregiudizi che celano arretratezza culturale”. E concluse con l’invito alla rapida approvazione della legge contro l’omofobia: “Invito tutte le forze politiche a convergere su una legge contro l’omofobia che punti anche a una robusta azione di formazione culturale: la violenza è un problema culturale e una responsabilità sociale”. Presidente onorario di Arcigay (di cui è stato fondatore) primo parlamentare dichiaratamente omosessuale nella storia d’Italia, Grillini è intervenuto insieme alla presidente del Movimento d’identità trans, Porpora Marcasciano, in un dibattito trasmesso sui canali social del Fattoquotidiano.it dedicato proprio al disegno di legge Zan e alle battaglie contro le discriminazioni e le violenze basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere