“La legge è inutile per chi non vive e sente sulla propria pelle il peso quotidiano del pregiudizio, che è multiforme. La forma più violenta è l’aggressione fisica, e si arriva fino all’omicidio”. Attivista e scrittrice, erede di Marcella di Folco alla presidenza del Movimento identità trans, Porpora Marcasciano oggi è in prima linea tra coloro che si battono per l’approvazione del ddl Zan contro l’omotransfobia. Insieme a Franco Grillini, altro esponente storico del movimento per i diritti lgbt, è intervenuta in una diretta del Fattoquotidiano.it dedicata al dibattito introno al disegno di legge. “Chi non vive le discriminazioni trova secondaria una legge come quella di Zan. Noi invece la riteniamo fondamentale, perché se i crimini d’odio e aggressioni ci sono sempre stati e negli ultimi anni sono anche aumentati. E ci sono cause precise: sono fomentati e alimentati da una certa cultura e una certa politica. La stessa che non vede nel ddl Zan qualcosa di importante. Invece è fondamentale mettere un paletto per cominciare ad arginare questa violenza”