Silvio Berlusconi è stato dimesso sabato scorso dall’ospedale San Raffaele, ma i suoi legali hanno depositato una nuova istanza di legittimo impedimento per motivi di salute al tribunale di Milano. L’udienza di mercoledì prossimo del processo Ruby ter va dunque verso un nuovo rinvio. Nel procedimento Berlusconi è imputato insieme ad altre 28 persone, tra le quali molte delle ospiti delle serate di Arcore: secondo l’accusa hanno dichiarato il falso, perché pagate, negli altri processi sul caso Ruby.

Anche la prossima udienza, dunque, si terrà in Tribunale a Milano, davanti alla settima penale, e non nella maxi aula della Fiera, dove si svolgono le udienze per le deposizioni dei testi per le restrizioni dovute al Covid. Vista l’istanza, infatti, i giudici dovranno discutere sulla richiesta di impedimento e sul rinvio del dibattimento. Per mercoledì era prevista la testimonianza del ragioniere di fiducia dell’ex cavaliere, Giuseppe Spinelli.

Il collegio, presieduto da Marco Tremolada, nella scorsa udienza del 28 aprile, aveva deciso di sospendere il processo, “con anche la sospensione dei termini di prescrizione“, fino alla “data delle dimissioni” del leader di Forza Italia, ricoverato per complicazioni legate al post Covid e che ora sta osservando un periodo di riposo e cure a casa. Il Tribunale aveva chiarito pure che potrebbe essere “opportuno l’espletamento di una perizia nel momento in cui, una volta dimesso, sarà segnalato dalla difesa il permanere delle attuali condizioni“. Mercoledì ci sarà la discussione in aula sull’impedimento e sul rinvio.

Quattro giorni fa la costola del procedimento che si celebra a Siena, è stata rinviata per la sentenza al 21 ottobre. Nella filone senese del Ruby ter sono imputati Berlusconi e il pianista Danilo Mariani, che è già stato condannato per falsa testimonianza. Fattispecie quest’ultima che ora potrebbe portare all’apertura di uno nuovo processo sugli stessi fatti. Sia le sezioni Unite della Cassazione che la Consulta si sono espresse anche recentemente sul fatto che la sentenza deve essere emessa dagli stessi giudici che hanno hanno deciso l’assunzione delle prove testimoniali. E i magistrati che hanno emesso il verdetto su Mariani, essendosi già espressi, non potranno essere gli stessi che procederanno per l’altro reato rimasto ovvero la corruzione in atti giudiziari che condivide con l’ex premier. Quel filone è congelato proprio a causa dei problemi di salute di Berlusconi. Secondo quanto spiegato dai legali dello stesso pianista, il 21 ottobre prossimo dovrà essere deciso il cambio del collegio giudicante. La requisitoria con la richiesta di condanna per Berlusconi a 4 anni e due mesi è stata pronunciata dal pm il 13 febbraio 2020, quindi precisamente 15 mesi fa.

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