Cinema

Amazon tratta per acquistare Mgm, una sfida per trasformare la library in uno sterminato archivio di storia del cinema (anche muto)

L’attenzione del colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos è alto da tempo e ha subito un'accelerazione. Entrambe le società hanno fatturati in crescita negli ultimi anni

di Davide Turrini

Amazon mette sul piatto 9 miliardi per acquistare MGM. La notizia riportata da Variety sembra oramai un dato di fatto perché è da almeno sei mesi che uno dei più antichi studios hollywoodiani ha fatto capire di essere materialmente sul mercato. Quelle che però fino a qualche mese fa sembrano solo chiacchiere, ora, secondo Variety, sono diventate qualcosa di molto concreto. Sarebbe infatti il vicepresidente senior di Amazon Studios e Prime Video, Mike Hopkins, ad aver intavolato una trattativa direttamente con il presidente del cda di MGM, Kevin Ulrich, la cui società Anchorage Capital è uno dei principali azionisti di MGM. Per diversi giorni la forbice dell’acquisizione è oscillata tra 7 e 10 miliardi di dollari, fino ad arrivare ai 9 dell’offerta finale di Amazon.

L’attenzione del colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos è alto da tempo e ha subito un’accelerazione ulteriore quando la scorsa settimana un ex dirigente di alto livello di Amazon è stato nuovamente assunto per il ruolo di supervisore di un largo progetto di media globale afferente alla società di Bezos. Amazon ha attualmente più di 200milioni di membri Prime Video in tutto il mondo e sembra voglia trasformare ulteriormente la propria library online in un archivio centenario di storia del cinema. E MGM sarebbe semplicemente il raggiungimento massimo di questo obiettivo. Perché la grande major hollywoodiana, fondata nel 1924, quando ancora il cinema era muto, ha al suo attivo una sterminata quantità di titoli popolari. Basti pensare a Ben Hur e a tutta la saga di James Bond e di Rocky. Ancora: Il silenzio degli innocenti, I magnifici sette, Quattro matrimoni e un funerale, Robocop e La Pantera Rosa.

Senza dimenticare che con la crisi per le grandi major degli anni sessanta che riscrisse gerarchie e investimenti tra cinema e tv, MGM ha investito in produzioni televisive, quindi avendo oggi in archivio oltre 17mila episodi tra telefilm e serie: da Stargate a Fargo, da Vikings ad The Handmaid’s Tale. Chiaro che l’avvento del web a scardinare le residuali abitudini di visione in sala, complice anche l’accelerazione isolazionista della pandemia Covid, sta portando ad una nuova imponente trasformazione del settore come appunto avvenne tra gli anni 50/60 con l’avvento della tv e tra i 20 e i 30 con l’avvento del sonoro. Infine, curioso è il dato fornito da Variety: entrambe le società hanno fatturati in crescita negli ultimi anni (facile per Amazon, meno per MGM) e utili netti che superano le perdite (identico discorso: facile per Amazon, meno scontato per MGM).

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