Secondo l'accusa i Del Vecchio, proprietari del marchio statunitense dal 2001, avrebbero scelto la strada della bancarotta nonostante la presentazione di diverse offerte di acquisto. Così facendo hanno azzerato il valore della partecipazione del socio di Hong Kong evitando di rimborsare l'investimento come pattuito
La famiglia Del Vecchio è accusata di aver “sabotato” potenziali offerte d’acquisto per Brooks Brothers, il celebre marchio di abbigliamento statunitense acquistato nel 2001. Con questo comportamento la catena di abbigliamento è stata costretta al fallimento evitando così di pagare decine di milioni di dollari all’unico investitore esterno. L’accusa è contenuta nella causa depositata nel Southern District di New York, da Tal Apparel, produttore di abbigliamento di Hong Kong che nel 2016 investì 100 milioni di dollari nel marchio. L’investimento, sostiene il gruppo asiatico, è stato fatto solo dopo che Claudio e Matteo Del Vecchio (figlio e nipote del patron di Luxottica, Leonardo, ndr) avevano accettato di rendere a Tal per intero il suo investimento qualora avessero venduto il marchio per meno della valutazione di 652 milioni di dollari dell’acquisto. La società chiede quindi ora un risarcimento di 100 milioni di dollari poiché, invece di accettare le offerte, si è scelta la strada della procedura fallimentare che ha di fatto azzerato il valore della partecipazione. Una volta fallita Brooks Brothers è stata comprata la scorsa estate per 325 milioni di dollari (metà di quanto pagato dai Del Vecchio) da Authentic Brands Group e da Simon Property Group.
Oltre a Claudio e Matteo Del Vecchio è citata in giudizio anche la finanziaria di famiglia Delfin, a cui fanno capo la quota di Essilor-Luxottica e le partecipazioni in Mediobanca e Generali. “Le accuse nella denuncia sono false e ci aspettiamo che il tribunale respinga il caso”, ha detto al quotidiano anglosassone Financial Times una persona vicina a Claudio e Matteo Del Vecchio mentre Delfin non ha commentato. Un avvocato di Tal, Katie Jakola ha affermato invece di aver presentato la causa “per recuperare ciò che è dovuto”. Il Financial Times ricorda che Brooks Brothers ha chiesto la protezione dal fallimento lo scorso luglio motivata dal fatto che la pandemia aveva intensificato “i venti contrari dell’industria”, ma aveva sottolineato che la richiesta del Chapter11 avrebbe “facilitato un processo di vendita di massimizzazione del valore” che era già avviato. Fondato nel 1818 Brooks Brothers è un marchio iconico dello stile statunitense, le sue camice sono state indossate da 40 presidenti tra cui Abramo Lincoln, John F. Kennedy e Barack Obama.