I costi dei prodotti animali nel paese sudamericano hanno superato di 20 punti il tasso di inflazione. Il presidente Fernandes ha detto di voler limitare le pratiche speculative ed evitare l’evasione fiscale nel commercio estero
L’Argentina sospende l’esportazione di carne. Il presidente Alberto Fernandez ha annunciato personalmente di aver bloccato le vendite all’estero per 30 giorni così da poter arginare gli aumenti di prezzo sul mercato interno. Il paese sudamericano rappresenta il quarto più grande esportatore di carne bovina al mondo, con circa 819mila tonnellate spedite all’estero nel 2020; la misura si è resa necessaria per “regolamentare il settore, limitare le pratiche speculative ed evitare l’evasione fiscale nel commercio estero”. Il provvedimento, chiariscono in una nota della presidenza, potrebbe essere revocato prima della sua scadenza naturale se si osservassero “risultati positivi” dall’applicazione di questa e altre misure di emergenza da concordare. La scorsa settimana, l’Istituto di promozione della carne bovina argentina ha indicato che i prezzi di diversi tagli di carne sono aumentati del 65,3% nel mese di aprile rispetto a un anno fa, ossia circa 20 punti al di sopra dell’inflazione. La misura di blocco delle esportazioni è stata annunciata all’indomani delle preoccupazioni espresse dal capo dello Stato per l’aumento “inspiegabile” dei prezzi in Argentina negli ultimi due mesi.
Il presidente della Repubblica Alberto Fernández ha comunicato personalmente la decisione ai rappresentanti del Consorzio degli esportatori di carni argentine, assicurando che si tratta di una misura temporanea volta a contenere la pressione sui prezzi di questo prodotto nel mercato nazionale.