“Lo chiedo davvero a tutti i presidenti, di andare avanti con il piano: è facile farsi prendere dalla propaganda e dire “apro questa categoria o un’altra”, ma se noi non mettiamo in sicurezza gli over 60, che sono quelli che hanno il 95% di probabilità di finire in ospedale, peggio ancora in terapia intensiva e peggio ancora di morire, non ne usciamo più“. Parla chiaro da Firenze il generale Francesco Paolo Figliuolo, impegnato nella visita all’hub vaccinale del Nelson Mandela Forum. Una replica indiretta alle fughe in avanti degli amministratori che hanno interpretato in maniera “personalizzata” il piano vaccinale. “C’è stato un calo vertiginoso dei ricoveri e dei decessi dando priorità alle classi vulnerabili”, riconosce il commissario all’emergenza Covid, che ricorda come proprio “i vaccini ad anziani e fragili”, abbiano “fatto sì che ieri, nella cabina di regia e nel conseguente Consiglio dei ministri, si siano prese decisioni importanti per il prosieguo della stagione e della vita di tutti noi”. Ma avverte: “Adesso abbiamo davanti 2-3 settimane in cui si deve tenere la barra dritta. Invito le Regioni a seguire in maniera armonica e ordinata il piano vaccinale, che finora ha dato i suoi frutti perché c’è stata una leale collaborazione. Capisco le intenzioni di molti presidenti, ma bisogna essere realisti: il nostro obiettivo è fine settembre, se facciamo prima è meglio, ma il piano è ragionato e tiene conto delle capacità vaccinali”. La prima reazione arrivata è quella del governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: “Condivido le parole di Figliuolo. In Emilia Romagna ieri ci sono state 120mila prenotazioni di over 40, ma loro dovranno aspettare giugno inoltrato, finché non si vaccineranno le fasce di età più anziane e quelle più deboli”.

“A livello nazionale – è il bilancio del commissario – abbiamo superato i 2.550 punti vaccinali. Siamo prossimi a un incremento con circa mille punti aziendali e il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei farmacisti. Servirà per rendere strutturale la capacità di intervenire contro le pandemie, questa e altre che dovessero arrivare, e soprattutto la possibilità di essere pronti per un’eventuale ulteriore inoculazione di richiamo” dei vaccini anti-coronavirus. Il generale ha risposto alle domande sui due casi (uno a Massa e uno a Livorno) in cui sono state somministrate diverse dosi di farmaco tutte insieme: “Si farà una verifica sui protocolli ma sono assolutamente confidente che quanto è stato fatto possa essere frutto di un errore umano dovuto anche al sovraffaticamento. Chiaramente si vedrà nel dettaglio”, ha detto. Rassicurando sul fatto che AstraZeneca “continua a distribuire” le dosi concordate, “a fine settimana ne arriveranno 400mila e poi a fine mese ne avremo ancora un milione e 750mila a livello nazionale”, ha detto. “Da giugno, con l’arrivo massiccio di vaccini, potremo pensare ad inoculazioni massicce sul resto delle categorie: penso alle categorie produttive, gli alberghieri, al settore della grande distribuzione che ne hanno bisogno, i cassieri che hanno lavorato dall’inizio della pandemia e che per me sono eroici come i medici. Tutti sono essenziali ma adesso dobbiamo continuare a mettere in sicurezza le persone più vulnerabili”. Riguardo allo stop della Corte dei Conti ai finanziamenti per il vaccino italiano ReiThera, Figliuolo ha detto: “È chiaro che è importantissimo avere capacità strategica e autonoma di produrre vaccini, però, ai fini della campagna vaccinale, in questo momento abbiamo quattro vaccini disponibili e a fine giugno avremo anche CureVac, perciò siamo abbastanza al sicuro per le somministrazioni, mentre ReiThera è di medio-lungo termine”.

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