L’età media dei partecipanti era di 65 anni, cioè rappresentati dei gruppi di età che sono stati i primi nel Regno Unito a ricevere vaccini anti-Covid. I ricercatori spagnoli: "Combinazione sicura e aumenta la risposta immunitaria"
Con l’avanzare della campagna vaccinale in tutta Europa arrivano anche dati di grande importanza scientifica sui tempi di somministrazione dei vaccini. Più del 90% dei britannici ha sviluppato anticorpi contro il coronavirus Sars Cov 2 dopo aver ricevuto una dose dei vaccini AstraZeneca o Pfizer, e quasi il 100% dopo la seconda dose. La ricerca dell’University College di Londra è riportata dal Guardian. Si tratta di uno studio su 8.517 persone in Inghilterra e Galles. L’analisi ha rilevato che il 96,42% delle persone che avevano ricevuto uno dei due vaccini aveva sviluppato anticorpi da 28 a 34 giorni dopo la prima dose. Il numero è salito al 99,08% tra i sette e i 14 giorni dopo la seconda dose.
Le conclusioni si basano sull’analisi di 13.232 campioni di anticorpi forniti dagli 8.517 partecipanti adulti allo studio, nessuno dei quali ne aveva prima di ricevere la prima dose di vaccino. Chiunque avesse anticorpi è stato escluso. L’età media dei partecipanti era di 65 anni, cioè rappresentati dei gruppi di età che sono stati i primi nel Regno Unito a ricevere vaccini anti-Covid. I tassi di anticorpi inizialmente sono aumentati più rapidamente tra coloro che avevano ricevuto il vaccino Pfizer rispetto ad AstraZeneca. Tuttavia, dopo quattro settimane il livello di anticorpi era identico.
Uno studio clinico a cura dell’Istituto Sanitario Carlos III, un organismo pubblico spagnolo, conclude che somministrare il vaccino anti-covid di Pfizer come seconda dose a persone che hanno ricevuto la prima di AstraZeneca è sicuro e aumenta la risposta immunitaria. I responsabili del progetto lo hanno spiegato in una conferenza stampa ripresa dai media iberici. “Possiamo solo concludere che la somministrazione di una dose di richiamo è altamente immunogenica e sicura”, ha riassunto Jesús Antonio Frías, uno dei ricercatori responsabili dello studio, a cui hanno partecipato 673 volontari (221 come gruppo di controllo). Frías ha aggiunto che le “reazioni avverse” riscontrate sono “simili a quelle dei casi in cui è stato somministrato un unico vaccino” e “in nessun caso gravi”. Questa settimana è attesa una decisione da parte delle autorità sanitarie spagnole su come procedere con le persone che hanno meno di 60 anni e hanno ricevuto una dose di AstraZeneca prima che si decidesse di continuare con questo farmaco solo con gli over 60.