Salento, terra magica e assolata, che risuona di mito e mistero. Basterebbe già questo a far drizzare le antenne ai viaggiatori, e così è vista la grande affluenza verso la verde penisola stretta tra il mar Ionio a ovest e l’Adriatico a est. Aggiungeteci i suoi paesaggi da sogno, quel tocco chic che aleggia in particolar modo tra le spiagge candide e l’inconfondibile bianco dei borghi, insieme al fascino dell’arte e all’ottima cucina mediterranea tipici di tutta la Puglia, e allora capirete il perché del suo irresistibile richiamo. Difficile non innamorarsi della terra gentile d’Italia che da sempre accoglie i viaggiatori nei suoi antichi porti e sa come coccolarli e farli sentire a casa nei suoi borghi. Ma il tacco, il Salento, è quella spezia inconfondibile che rende una piatto già eccezionale, unico al mondo. Terra dell’ospitalità, di continui scambi, in cui respirare un Medioevo profumato d’Oriente, tra vicoli che risuonano al ritmo della pizzica e delle filastrocche in grecanico, botteghe artigiane di cartapesta e pietra leccese e tavole imbandite da sapori unici. Crocevia di storia e cultura con le sue città d’arte, tra le chiese e i palazzi ricamati nella pietra della Lecce barocca, la Brindisi medievale, l’incanto di Otranto e quello di Gallipoli. Irresistibile come i suoi paesaggi, la natura che avvolge tra misteriosi dolmen e menhir a segnare il cammino tra le campagne disseminate di ulivi e muretti a secco, dove perdersi tra spiagge morbide come borotalco e scogliere a picco sul mare e inoltrarsi nello spettacolo delle grotte marine. Qualche coordinata per orientarsi in tanto splendore naturale: la selvaggia Santa Maria di Leuca, la meraviglia dell’Oasi protetta dei laghi di Alimini, le sciccose spiagge bianche di Baia dei Turchi o la frastagliata costa che si apre qualche chilometro più a sud di Otranto, dove il respiro del mare si insinua nelle rocce, la placida costa ionica le cui acque sembrano di cristallo tra la caraibica Punta Prosciutto e Porto Cesareo, con le sue morbide dune di sabbia dorata. Un mondo a sé il Salento, da godere appieno e visitare da cima a fondo.
Otranto, la bellezza delle origini
Ci accoglie così Otranto, lo sguardo trasognato sempre rivolto a oriente, le vie ricche di artigiani, ristoranti, negozi ed enoteche, mentre agli occhi di chi la guarda da lontano appare candida e luccicante nel suo specchiarsi a mare. Perla salentina, la città più ad est d’Italia è da sempre terra di continui scambi con l’Oriente (prima greco poi bizantino) e di conflitti, quando agli eterei sovrani di Bisanzio si sostituirono ai turchi ottomani assediando la città-martire nel 1480. Tra tetti bianchi e atmosfera levantina, solo le possenti mura aragonesi e il maestoso rosone gotico a sedici raggi della cattedrale tradiscono l’origine italica dell’antica Hydruntum. Testimone di una cultura di pace, queste le parole dell’Unesco per tratteggiare l’attitudine idruntina alla coesistenza di popoli e culture, ed è proprio quel sentimento di quiete interiore che chiamiamo pace a riempire l’animo dei tanti che visitano Otranto. La sua posizione invitante, l’architettura composita del suo centro e i suoi colori sono infatti un corale inno alla pace, cantato dal magnifico mosaico che adorna la famosa cattedrale dell’Annunziata. Solo una delle gemme idruntine, testimoni della bellezza e della storia locale, come l’austero castello Aragonese per restare in città, o la preistorica Valle delle Memorie, conca arsa dal sole che conserva il mistero di ancestrali dolmen e menhir, le masserie settecentesche che costellano gli aspri dintorni e la meravigliosa zona protetta dei Laghi Alimini. Un grandioso scenario, costellato di uliveti, folte pinete e dune sabbiose dove recita la sua parte di protagonista assoluto un mare dai colori brillanti che insieme agli accecanti arenili e le spiagge di sabbia bianchissima conferisce all’insieme quel suo straordinario aspetto caraibico ammirato in tutto il mondo. Un mix di fascino e bellezza che attrae il turista e il viaggiatore, spingendo a una lunga permanenza per apprezzare appieno la città e la natura incontaminata che ne tratteggia i dintorni.
Alimini, tra spiagge da sogno e oasi protette
Un diamante dalle tante facce, senza esagerazione. La costa idruntina è proprio come la pietra preziosa, un insieme di angoli e sfaccettature a comporre una forma unica. A partire dai caratteristici Laghi di Alimini, pochi chilometri a nord di Otranto, l’elemento più visibile di una tra le più belle aree naturali di tutto il territorio salentino. Oltre mille ettari di Oasi protetta, dove due specchi d’acqua, Alimini Grande, salmastro, e Alimini Piccolo, alimentato da numerose sorgenti di acqua dolce, caratterizzano un territorio di inestimabile bellezza e valore. Entrateci, e vi troverete circondati da una vegetazione rigogliosa e tanta biodiversità, tra rare orchidee di palude e specie praticamente estinte altrove, dove non è raro poter osservare cicogne bianche, fenicotteri e gru, o rapaci come il nibbio, le aquile imperiali e il barbagianni. Tutto intorno, a ridosso dei laghi, si estende una lunga spiaggia sabbiosa protetta da un sistema dunale dal fascino sahariano, con una rigogliosa pineta alle spalle, tanta macchia mediterranea e una costa dal fondale dolce che tanto attrae i più piccoli. Una zona incontaminata e dalla bellezza unica, dove le dune di sabbia danno vita ad uno dei paesaggi naturali più spettacolari del Salento e della Puglia in generale, tanto da essere inserite dal Fai tra i 100 posti italiani da salvaguardare. Un vero paradiso, e proprio in prossimità dell’Oasi protetta sorge l’Eden Village Koinè, ideale per vivere una vacanza immersi nella bellezza di un giardino naturale finemente curato, senza rinunciare ai comfort di un villaggio turistico di alta gamma particolarmente pensato per coppie e famiglie. Oltre all’incanto naturale, il paesaggio marino nei pressi degli Alimini si tinge del fascino di suggestioni lontane grazie al relitto della Dimitros, nave che si incagliò vicino alla costa il 19 dicembre del 1978 per poi inclinarsi su di un fianco, tuttora ben visibile a pochi metri dalla spiaggia. Poco oltre, la suggestiva e famosissima Baia dei Turchi con la sua bianca e finissima sabbia, dove secondo tradizione sbarcarono i soldati Ottomani che nel 1480 misero a ferro e fuoco la città di Otranto. Solo un lontano ricordo, pallido come la sabbia candida che caratterizza una spiaggia contornata da gigli marini, ginestre e profumati ginepri. Qualche chilometro più a sud, la straordinaria baia di Porto Badisco, mitico primo approdo italiano di Enea, con la sua roccia scavata dall’acqua e dal vento incessante, aggiunge un’altra faccia al disegno unico di questa gemma preziosa.