Un mare di plastica che travolge il primo ministro Boris Johnson. È lo spot provocatorio realizzato da Greenpeace Uk dal titolo “Wasteminster. A Downing street disaster“, realizzato dallo studio creativo Birthplace attraverso la società di produzione Park Village e con la partnership di Method & Madness. Nel video, mentre Johnson (raffigurato a mo’ di statua di cera) parla alla nazione dei successi e dell’impegno del Regno Unito in tema di inquinamento, con frasi realmente pronunciate dal premier, tonnellate di rifiuti di plastica iniziano a cadere dal cielo e invadono Westminster. Il significato è chiaro, come scrive Greenpeace: “Ogni giorno il Regno Unito spedisce 1.800 tonnellate di rifiuti in plastica, ovvero 688.000 tonnellate all’anno in altri Paesi nel sud-est del mondo, primi fra tutti Turchia e Malesia, causando un’emergenza sanitaria per la popolazione locale e inquinando gli oceani”.
Il problema non coinvolge solo il Regno Unito, ma, denuncia Greenpeace, anche l’Italia che esporta una grande quantità di rifiuti in plastica sia in Malesia che in Turchia. “Oltre al Regno Unito tante altre nazioni europee, inclusa l’Italia, continuano a inviare ingenti quantità di materie plastiche non riciclabili in Turchia e in altre nazioni del Sud del mondo non dotate di impianti adeguati per il trattamento e con norme ambientali non rigorose. Ciò genera impatti devastanti nei paesi di destinazione con gravi conseguenze ambientali e per le comunità locali. Questa è una delle tragiche conseguenze dell’enorme produzione di plastica monouso che soffoca i mari e il pianeta” commenta Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. “Le grandi multinazionali come Coca Cola, Nestlé e Pepsi continuano ad alimentare questa crisi e a fare enormi profitti, grazie soprattutto all’inazione dei governi. É il momento di dire basta alla plastica monouso”.