In Germania la ministra della Famiglia nominata in quota Spd, Franziska Giffey, ha annunciato le sue dimissioni dopo le accuse di plagio legate alla sua tesi di dottorato di ricerca del 2o1o. La titolare del dicastero ha rimesso il suo mandato nelle mani della cancelliera Angela Merkel.
“I membri del governo federale, il mio partito e il pubblico hanno diritto alla chiarezza e all’impegno“, ha scritto Giffey in un post su Facebook, annunciando di aver mandato la sua richiesta alla cancelliera. “Continuo a dire che ho scritto il mio lavoro al meglio delle mie conoscenze e delle mie convinzioni“, ha aggiunto la ministra. “Mi dispiace se ho commesso errori“, ha poi proseguito, spiegando che se la Libera Università di Berlino, dove ha conseguito il dottorato, dovesse arrivare alla decisione di ritararle il titolo, “accetterò questa decisione”.
La sua tesi era stata già riesaminata dall’ateneo nel 2019 ed era stato deciso di sanzionare Giffey con un rimprovero. Una decisione ritenuta troppo lieve, tanto che il procedimento è stato poi riaperto e questa volta la commissione d’esame ha votato per il ritiro del dottorato. Giffey avrà tempo fino a inizio giugno per consegnare una memoria difensiva. Intanto ha comunque chiarito la volontà di candidarsi alle prossime elezioni alla Camera del Land di Berlino tra i socialdemocratici. La Spd ha annunciato che non rinuncerà alla candidatura della ministra.
In passato diversi ministri tedeschi si sono dimessi per accuse analoghe. Si ricordano le dimissioni di Annette Schavan, ministra dell’Istruzione che fu costretta a lasciare l’incarico nel 2013 quando fu scoperto che la sua tesi di dottorato risalente al 1980 conteneva oltre 100 passaggi copiati senza fonte. Le stesse accuse furono rivolte nel 2011 al ministro della Difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg. Aveva copiato, per il 70 per cento, la tesi di dottorato conseguito all’Università di Beyruth.