Oltre 25 milioni di casi dall’inizio del 2020, con un incremento nelle ultime 24 ore pari a 283.248 casi. In India, nonostante i lievi miglioramenti degli ultimi giorni, il Covid-19 continua a preoccupare. Nelle ultime 24 ore è stato registrato un nuovo record di decessi da inizio pandemia: 4.529 in un giorno, e le vittime ufficiali nel Paese sono oltre 280mila. Secondo quanto riporta il ministero della Salute, il numero di contagi si attesta per il terzo giorno di fila sotto i 300mila anche se, viste le dimensioni del subcontinenete che ha una popolazione di oltre 1,3 miliardi di abitanti e scarse capacità di test soprattutto nelle zone periferiche e rurali, si tratta di dati sottostimati. Il limitato miglioramento è legato alla campagna vaccinale iniziata da poco più di due mesi, che però proprio negli ultimi giorni ha subito una brusca frenata a causa del mancato rifornimento dei sieri. Si è passati da un massimo di 4 milioni al giorno degli inizi di aprile ai soli 2 milioni di questa settimana. In totale, L’India ha registrato il secondo maggior numero di casi al mondo dopo gli Stati Uniti.
Nelle ultime settimane l’andamento della curva pandemica è fortemente influenzato dalla variante indiana, che ha spinto il premier britannico Boris Johnson a cancellare la visita diplomatica a Delhi e messo in allerta gli esperti britannici, mentre il Regno Unito prosegue nella sua road map verso le riaperture. In queste ore, il premier Tory ha però fatto intendere che – proprio a causa della variante – il ritorno alla normalità potrebbe subire dei ritardi. Per questo motivo, le autorità britanniche stanno provando ad accelerare la loro campagna vaccinale, riducendo da 12 a 8 settimane il tempo tra la prima e la seconda dose del vaccino.
Il segretario all’Ambiente, George Eustice, a Sky News, ha anticipato che “non si può escludere” che la fine delle restrizioni in Inghilterra il 21 giugno possa non andare come previsto, precisando poi che imporre lockdown locali nelle aree in cui la popolazione rimane a rischio è una delle opzioni che vengono prese in considerazione. Il ministro per la Salute Matt Hancock ha aggiunto però che non si registrano al momento impennate nei ricoveri e che il fenomeno è concentrato su persone più giovani non ancora vaccinate. Per farvi fronte, confermato l’incremento di test localizzati di massa e dei vaccini nelle zone più colpite.