L'inchiesta in un primo momento era di natura civile. L'ex presidente nega ogni illecito e definisce le indagini "una continuazione della più grande caccia alle streghe politica nella storia del nostro Paese"
L’indagine è stata aperta a causa delle accuse dell’ex avvocato del presidente, Michael Cohen, che ha testimoniato al Congresso nel 2019, affermando che Trump ha deliberatamente fornito valutazioni errate del suo patrimonio in vari documenti ufficiali, al fine di ottenere agevolazioni fiscali e condizioni di credito vantaggiose. E così ora le indagini della Procura di New York sulla Trump Organization non sono più esclusivamente di natura civile, ma anche penale, ha annunciato il procuratore dello Stato Letitia James, attraverso il portavoce Fabien Levy. Levy ha aggiunto che l’indagine penale è condotta “insieme al procuratore di Manhattan” Cyrus Vance.
Vance, un democratico, nel 2018 aveva già avviato un’indagine inizialmente incentrata sui pagamenti effettuati, prima delle elezioni presidenziali del 2016, a due presunte amanti di Trump. L’indagine si è ora estesa alle ipotesi di evasione fiscale e frode bancaria. Trump, che ha lasciato la Casa Bianca a gennaio, nega ogni illecito e ha definito le indagini “una continuazione della più grande caccia alle streghe politica nella storia del nostro Paese”.