Contestata la "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti". L'uomo era già stato ridotto allo stato laicale per altre motivazioni. Ad avvertire la donna i messaggi di un'amica
Rischia di finire sotto processo un ex sacerdote accusato di revenge porn per aver diffuso le immagini hot della donna con la quale (poco dopo aver lasciato la tonaca) aveva avviato una relazione. La storia arriva dal Salento, dove per anni l’uomo ha esercitato il ministero prima della sospensione e della successiva “cacciata”, firmata dalla congregazione per il clero del Vaticano. I fatti risalgono all’estate scorsa: in particolare al 14 luglio, quando al cellulare della donna arrivano una serie di messaggi da conoscenti che la informano della diffusione delle foto, fino ad allora in possesso soltanto del suo compagno.
In quei messaggi una sua amica le svela che non poche persone hanno ricevuto il materiale che la immortala in rapporti intimi con l’ex prete. La vittima non ci ha pensato due volte e si è recata dall’avvocato Daniele Galoppa: insieme hanno formalizzato la denuncia consegnata alla Polizia postale. La procura di Brindisi, competente per territorio, ha aperto quindi un fascicolo di indagine che, alla luce degli elementi raccolti, ha poi spinto il pubblico ministero Gualberto Buccarelli a chiedere il rinvio a giudizio dell’uomo, assistito dall’avvocato Franz Pesare. Il telefono dal quale sarebbero stati realizzati decine e decine di scatti “a contenuto sessuale esplicito”, infatti, è in uso proprio all’ex sacerdote. Nei suoi confronti, quindi, è stata contestata l’ipotesi di reato di “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”.
Circa un anno prima, però, l’uomo era già finito nella bufera perché, come detto, era stato “licenziato” da Roma, cioè ridotto allo stato laicale, per motivazioni non legate a questioni sentimentali né a questioni penali. Fatti che avevano turbato le comunità nelle quali il 45enne celebrava i sacramenti. Le ultime notizie che hanno iniziato a circolare nelle piccole comunità tra le province salentine, però, sono di gran lunga più sconvolgenti dei fatti che si erano verificati in precedenza e tengono tutti col fiato sospeso.