Primo via libera all’inserimento della tutela dell’ambiente e degli animali in Costituzione: la proposta è stata approvata in commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama e ha ricevuto il via libera di tutte la maggioranza. Era questo uno dei paletti posti dal M5s e dallo stesso Beppe Grillo per il sostegno al governo Draghi. Proprio durante il suo discorso di insediamento in Senato, il presidente del Consiglio aveva confermato il suo impegno ad andare avanti su questo fronte dopo che lo stesso Giuseppe Conte aveva sostenuto la proposta. Oggi hanno votato a favore anche il Carroccio e Forza Italia.

“Si tratta di un passo decisivo per allineare la nostra carta costituzionale a quella di quasi tutti gli Stati europei”, hanno scritto in una nota gli esponenti M5s in Senato, “ma soprattutto si tratta di un tassello fondamentale nel grande puzzle che compone la transizione ecologica e solidale. Siamo molto soddisfatti e fieri del lavoro svolto sin qui. Adesso l’obiettivo è quello di calendarizzare al più presto questa riforma per l’aula, affinché si possa procedere in maniera più spedita possibile all’approvazione definitiva di questa riforma, che farà dell’ecologia, della tutela della biodiversità e degli ecosistemi il pilastro di ogni strategia per lo sviluppo ed il progresso del Paese”.

Soddisfatto anche il segretario Pd Enrico Letta: “Un grande risultato. Avanti ora più rapidamente possibile con gli altri passaggi”, ha scritto su Twitter.

La proposta è stata votata anche dal Carroccio. Che ha rivendicato il suo contributo al provvedimento: “L’auspicio è che questo metodo di lavoro, improntato al dialogo senza barricate ed estremismi, possa ripetersi perché permette di fare sintesi e lavorare nell’interesse del Paese”, hanno scritto in una nota i senatori leghisti in commissione Affari Costituzionali.

Per la capogruppo di Leu in Senato Loredana De Petris “è un risultato storico”. E spiega: “All’articolo 9 viene enunciato infatti che la Repubblica italiana ‘tutela l’Ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni’ e che ‘La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali'”. Sino ad oggi “era stata – prosegue la capogruppo Leu – principalmente la Corte costituzionale, attraverso un’interpretazione estensiva di alcuni articoli, a ricostruire il diritto all’Ambiente come connesso alla protezione della salute (art. 32) o del paesaggio (art. 9): per i nostri padri costituenti era infatti impossibile prevedere la centralità che la questione ambientale avrebbe assunto nei ultimi decenni, con la conseguente necessità di assorbire a livello costituzionale ciò che l’evoluzione culturale della società richiedeva a gran voce”.

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