Dopo un'ora e mezza di discussione non è stato raggiunto un accordo e la capigruppo è stata aggiornata a giovedì. La parlamentare M5s: "Di vitalizi in Aula non si parla". L'esponente dem Malpezzi: "Necessario e urgente valutare le iniziative da prendere nel Consiglio di Presidenza che è l'organo deputato"
Il M5s ha chiesto alla conferenza dei capigruppo del Senato una discussione sui vitalizi, dopo la decisione presa ieri dal consiglio di garanzia di Palazzo Madama, che ha restituito l’assegno a Roberto Formigoni, nonostante la condanna per tangenti. Dopo un’ora e mezza di discussione, però, non è stato raggiunto un accordo e la capigruppo è stata aggiornata a giovedì. “Abbiamo chiesto per martedì un dibattito in Aula sui vitalizi per dignità, visto che li hanno ridati ai condannati. Dopo un’ora e mezza la risposta è stata no, di vitalizi in Aula non si parla“, sbotta con i cronisti la vicepresidente del Senato, Paola Taverna (M5s).
Dopo una giornata di silenzi, sulla questione è intervenuta anche una esponente Pd, la presidente dei senatori democratici Simona Malpezzi: “Noi riteniamo che dopo la decisione del Consiglio di garanzia, che ha annullato una delibera del Senato, sia assolutamente necessario e urgente valutare le iniziative da prendere nel Consiglio di Presidenza che è l’organo deputato. Per questo, abbiamo chiesto alla Presidente Casellati di convocarlo immediatamente mettendo al centro la questione”, ha detto Malpezzi. Il Consiglio di Presidenza è il vertice amministrativo del Senato: nel 2016 aveva approvato la delibera con cui Pietro Grasso aveva eliminato il privilegio per i senatori condannati a pene detentive superiori ai due anni di carcere. Una delibera che ieri è stata appunto annullata dai voti di Forza Italia e Lega in consiglio di garanzia.
Taverna però è contraria: “La Lega – aggiunge – ha avanzato la proposta di parlare del tema per dieci minuti a gruppo, come se fosse un dibattito su una partita di calcio. Sul dibattito di mezza giornata era d’accordo Leu e Fdi non era contraria, gli altri hanno detto no, che di vitalizi si può parlare in altre sedi come l’Ufficio di presidenza. Ma qui siamo davanti a schifosi privilegi ridati a parlamentari condannati. Per noi la lotta ai privilegi è un punto di onore“, conclude la senatrice Cinquestelle.
Intanto, dopo le parole dell’ex premier Giuseppe Conte, anche altri esponenti M5s hanno protestato per la decisione presa martedì, sottolineando in particolare il ruolo avuto dalla Lega: “Salvini un anno fa diceva che l’annullamento del taglio dei#vitalizi è un segnale ‘disgustoso e vergognoso’. Peccato che adesso, grazie anche alla Lega (e al centrodestra che in quell’organo ha 4 membri su 5), al Senato restituiscono questo privilegio addirittura a un condannato per corruzione“, scrive su Facebook il deputato questore M5s Francesco D’Uva. “Vorrei chiedere soprattutto a Salvini quali sono i motivi per cui ha deciso di cambiare la sua posizione sui vitalizi. Dovrebbe spiegarlo soprattutto a tutti i cittadini che da oltre un anno sono stati costretti a sacrifici enormi e non riescono ad arrivare alla fine del mese”, afferma il senatore e delegato d’Aula per il M5s, Vincenzo Santangelo.