Chi denuncia la ‘ndrangheta va tutelato coi fatti. Il caso di Tiberio Bentivoglio è esemplare
“Vale davvero la pena denunciare?”. È la domanda che spesso mi viene rivolta da imprenditori, commercianti testimoni di giustizia, che hanno avuto il coraggio di farlo, soprattutto a certe latitudini dove nel secolo scorso lo Stato per decenni si è reso “latitante”: la Calabria! Ritardi, lentezze di un apparato burocratico ingarbugliato su se stesso e che ancora oggi fa fatica a dare risposte immediate a coloro che denunciano, a sostenerli nel loro faticoso cammino di profonda ed ingiusta solitudine.
Ripropongo all’attenzione dei lettori il “caso” di Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia di Reggio Calabria. Di lui hanno scritto in tanti anche Nando Dalla Chiesa che a febbraio del 2013, dalle pagine di questo sito lo definì “un imprenditore speciale che per non pagare il pizzo ha tenuto testa alla ‘ndrangheta reggina per vent’anni sfidando scogli e ciclopi traditori e come un Ulisse moderno, ha navigato su una zattera tutta sua tra la pavidità di funzionari pubblici”.
Una storia imprenditoriale che inizia a metà degli anni Settanta quando assieme alla moglie Enza (Vincenza) decise di dedicarsi al vasto mondo degli articoli sanitari, fino ai primi degli anni Novanta quando fecero il grande salto ed aprirono un vero e proprio emporio sanitario di oltre 450 mq, dando lavoro a diverse famiglie in un territorio, quello reggino, dove il lavoro da sempre scarseggia. Certo, non avrebbero mai potuto immaginare che quel salto di qualità attirasse le attenzioni della ‘ndrangheta.
Già, perché fino a quando rimani piccolo, più o meno nessuno ti calcola. Quando decidi di investire, però, da queste parti fai i conti con gli avvoltoi sempre pronti ad individuare le loro prede.
Iniziarono così i primi furti e dopo un po’ di anni il primo incendio doloso. Segno tangibile che da lì a breve ci sarebbe stata la richiesta di pizzo, ovviamente per evitare fastidi e danni di tal genere. Ma Tiberio è uno che non si piega, non vuole rinunciare alla sua libertà e dignità di onesto lavoratore. Trascorsi circa cinque anni una bomba devasta completamente l’emporio e dopo due anni ancora un altro incendio doloso. Tiberio è costretto sempre a ricominciare, nonostante le banche e i fornitori iniziano a prendere quelle che secondo le loro logiche utilitaristiche vengono definite “dovute cautele”.
Dopo la condanna dei suoi aguzzini nel 2011, la ‘ndrangheta decise che doveva pagare, questa volta con il suo stesso sangue. Mentre si trovava in campagna gli spararono ben sei colpi di pistola, uno lo ferì al polpaccio, un altro, fortunatamente, fu fermato dal marsupio che portava a tracolla sulla schiena.
Quella di Tiberio è una storia di coraggio e di solitudine, di ingiustificabili ritardi delle prefettura reggina, è dovuta intervenire Libera diverse volte per sollecitare il suo risarcimento, di attese di verità e di giustizia per le sue reiterate denunce.
Nel 2016 l’ultimo atto violento perpetrato nei suoi confronti, venne incendiato il deposito. Ricordo che la sera del giorno successivo, Libera Reggio organizzò una manifestazione proprio davanti al deposito. Una scena surreale tra puzza di bruciato, imposte di tutto il quartiere rigorosamente serrate e qualche centinaio di cittadini, molti provenienti da diverse parti della Calabria, a manifestare solidarietà. Salimmo a turno su un fasciatoio bruciato a denunciare e condannare tali episodi. Ricordo perfettamente alcune espressioni dure del giovane sindaco Giuseppe Falcomatà: “ci avete rotto le p….”. Parole che hanno incoraggiato tutti a continuare la lotta con ogni mezzo. Ma le parole, si sa, servono a poco se non sono poi seguite dai fatti.
Così a distanza di sei anni da quell’evento Tiberio si trova ancora nelle condizioni di dover nuovamente sperimentare la solitudine di chi pur vedendosi consegnato un bene confiscato da parte del Comune di Reggio e dallo stesso sindaco Falcomatà, grazie all’azione puntuale dell’allora capo della dda reggina Federico Cafiero De Raho, adesso deve fare i conti con affitti esosi in un periodo di profonda crisi economica, per non parlare poi di tutta una serie di circostanze che sono state ampiamente descritte e documentate nella sua ultima missiva indirizzata alle massime autorità governative nazionali, regionali e comunali.
Ho cercato personalmente di intervenire, chiedendo udienza che mi è stata gentilmente concessa a fine aprile. Nonostante l’impegno preso a sederci attorno ad un tavolo al più presto, sono trascorsi inutilmente venti giorni. Nostro intento è quello di collaborare con le amministrazioni locali nel loro non facile compito della gestione dei beni confiscati. Reggio Calabria è stata una dei primi comuni, grazie anche all’apporto di Libera, a dotarsi di regolamento interno per la gestione di tali beni. Ma questo non basta! Essi necessitano di una continua attenzione anche per quei beni non assegnati a seguito di procedure di evidenza pubblica che, come statuisce l’art. 48, comma 1 bis-c) “possono essere utilizzati dagli enti territoriali per finalità di lucro e i relativi proventi devono essere reimpiegati esclusivamente per finalità sociali”.
Per non parlare poi della delibera n. 17 del 27.04.2012 del Consiglio comunale di Reggio Calabria che ha riconosciuto, in favore delle imprese che hanno sporto denuncia contro il racket, le esenzioni per i tributi locali maturati dal 2012 in poi ed il diritto delle stesse a rateizzare le annualità di imposte e tasse locali. Un atto amministrativo davvero giusto e doveroso, qualora si dovesse decidere finalmente di applicarlo.
La lotta alla ‘ndrangheta ha bisogno di fatti concreti e coloro che denuciano non debbono per nessun motivo essere lasciati soli, né attendere tempi biblici prima di essere concretamente aiutati.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - Tra il pubblico all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dove oggi sarà emessa la sentenza del processo a carico di Matteo Salvini accusato di sequestro di persone e rifiuto di atti di ufficio, c'è anche il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. In aula anche il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon e l'ex europdeputata leghista Annalisa Tardino.
Roma, 20 dic. - (Adnkronos) - A dicembre l'Istat rileva "segnali contrastanti" dagli indicatori di opinione degli operatori economici: infatti per il terzo mese di fila l’indice del clima di fiducia dei consumatori flette passando da 96,6 a 96,3; invece, l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese è stimato in aumento (da 93,2 a 95,3), tornando ad aumentare dopo due mesi consecutivi di calo.. Tra i consumatori, continua l'istituto, si evidenzia un peggioramento soprattutto delle attese sulla situazione economica del Paese e di quelle sulla disoccupazione, che si riflette in un calo del clima economico (da 97,8 a 96,1) e di quello futuro (da 93,8 a 93,3). Invece, Il clima personale registra un lieve aumento (da 96,2 a 96,4) e il clima corrente rimane sostanzialmente stabile (da 98,7 a 98,6).
Quanto alle imprese, l’indice di fiducia diminuisce nell’industria (nella manifattura cala da 86,5 a 85,8 e nelle costruzioni flette da 101,5 a 100,9) mentre aumenta nei servizi, seppur con intensità diverse tra i comparti: in particolare, l’indice sale decisamente nei servizi di mercato (da 93,9 a 99,6) mentre nel commercio al dettaglio registra un incremento marginale (l’indice passa da 106,8 a 106,9). Circa le componenti degli indici di fiducia del settore industriale, nella manifattura migliorano solo le attese di produzione e nelle costruzioni peggiorano entrambe le variabili.Nel comparto dei servizi di mercato, l'Istat osserva un’evoluzione positiva di tutte le componenti dell’indicatore; invece, nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite migliorano ma le scorte di magazzino sono giudicate in accumulo e le attese sulle vendite diminuiscono.
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - "Se mollerò? Assolutamente no, in ogni caso". Così il vicepremier Matteo Salvini prima di entrare al bunker Pagiarelli di Palermo dove oggi sarà emessa la sentenza del processo che lo vede imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio.
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - "Avevo promesso di fermare l'immigrazione di massa e lo abbiamo fatto, abbiamo ridotto i morti in mare, abbiamo protetto gli italiani, abbiamo ridotto i reati, salvato vite, non mi aspetto una medaglia, ma qualunque sia la sentenza sono fiero di aver mantenuto le promesse fatte agli italiani e quindi entro in questa aula di tribunale fiducioso e orgoglioso". Così il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, prima di entrare nell'aula bunker del Pagliarelli, prima della sentenza del processo Open Arms che lo vede imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio.
Milano, 20 dic. - (Adnkronos) - “Il private equity svolge un ruolo cruciale nel panorama economico nazionale. Secondo le stime di EY, il numero di operazioni in Italia è cresciuto di circa il 20% rispetto al 2023. Tuttavia, le transazioni hanno avuto una dimensione media inferiore, circa 50 milioni di euro rispetto ai circa 80 dello scorso anno, il che ha portato a un volume totale investito inferiore del 25% rispetto all'anno precedente. Le attività di investimento si sono concentrate principalmente nei settori Industrial & chemicals (25%), Consumer (17%) e Technology (16%), che insieme rappresentano il 58% del totale”. Lo afferma Umberto Nobile, private equity leader di EY Italia, commentando i principali trend e sviluppi nel settore del private equity nei primi undici mesi del 2024 in occasione della cerimonia di premiazione della XXI edizione del Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year. EY ha consegnato i premi per la categoria Buy Out a Fondo Italiano d'Investimento, per l’operazione Gruppo Florence, un progetto di build-up specializzato nella produzione di abbigliamento per i grandi brand del lusso e a Quadrivio Group per l’operazione Autry International, società che produce e distribuisce sneakers nel segmento del lusso accessibile.
"Come EY siamo fieri di contribuire a questa importante iniziativa che da anni valorizza e promuove il ruolo del Private Equity a supporto della crescita e della competitività delle imprese italiane. Questa sera vogliamo dunque confermare il nostro costante impegno nel supportare le aziende in questo percorso e celebrare i loro successi nell'ambito del private equity - spiega il private equity leader di EY Italia - Grazie al Premio Claudio Dematté, che da anni valorizza le migliori operazioni di private equity e Venture Capital, sono stati premiati i progetti che si sono distinti per la loro crescita, internazionalizzazione e l'implementazione di principi ESG, contribuendo significativamente al successo delle aziende in cui hanno investito".
Guardando al 2025, Nobile aggiunge: “I dati appena citati, e non solo, confermano che il private equity può rappresentare per il business un motore di crescita e innovazione, e grazie al suo supporto, si possono innestare processi virtuosi per rendere le aziende più resilienti, innovative, competitive e orientate ad una crescita sostenibile. Per il 2025 - conclude Nobile - ci aspettiamo una ripresa dell’investimento da parte dei fondi di private equity, frenati nel corso degli ultimi 18 mesi da incertezza geoeconomica e dagli alti costi del denaro, con la tipologia dei fondi cosiddetti di Special Situation che torneranno ad avere un’importante operatività in Italia”.
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - "Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte, ho contrastato le immigrazioni di massa e qualunque sia la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto e entro in questa aula orgoglioso del mio lavoro". Così il leader dell Lega e vicepremier, Matteo Salvini, prima di entrare all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dove oggi sarà emessa la sentenza del processo Open Arms che lo vede imputato con l'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 migranti soccorso dalla ong spagnola nell'agosto 2019.
Milano, 20 dic. - (Adnkronos) - “Questa cerimonia di premiazione non solo è l’occasione per celebrare le bellissime operazioni che si sono svolte nel corso del 2024, ma è anche un momento di bilanci, legati soprattutto all'importanza che i fondi hanno sull'economia italiana. Se guardiamo le nostre statistiche, infatti, nel 2024 oltre il 40% delle operazioni M&a sono state guidate dai fondi e questo fa capire l'importanza dei fondi di private equity all'interno del comparto economico italiano”. Così Marco Ginnasi, strategy and transactions Private equity leader di EY Italia, parlando del significato del Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year. L’edizione 2024 del premio è stata organizzata dall'Aifi - Associazione italiana del private equity, con il supporto di EY.
“I premi dimostrano l’evoluzione degli operatori nel corso degli anni: oggi sono dei partner che accelerano la trasformazione delle aziende. I premiati che ci saranno questa sera sono diversi - illustra - La categoria venture capital è molto importante per il comparto italiano anche se è ancora in fase di consolidamento. Però, ci sono nuovi operatori che stanno entrando sul mercato e le operazioni che sono state premiate sono l'esempio di come l'ingegno italiano si possa trasformare in impresa”.
EY ha consegnato i premi per la categoria Buy Out a Fondo Italiano d'Investimento, per l’operazione Gruppo Florence, un progetto di build-up specializzato nella produzione di abbigliamento per i grandi brand del lusso e a Quadrivio Group per l’operazione Autry International, società che produce e distribuisce sneakers nel segmento del lusso accessibile. “Gli altri premi sono legati alle expansion, quindi al growth capital, il capitale messo a disposizione insieme alle competenze dei fondi per fare una transizione delle aziende da aziende familiari ad aziende managerianalizzate. Inoltre, c’è la grande categoria dei buyout: gli operatori sono diversi, con caratteristiche diverse, in quanto alcuni di essi utilizzano il buyout come strumento per creare piattaforma - spiega - E quelle premiate in questo campo sono appunto bellissime operazioni di piattaforma. Ci sono poi i grandi buy out, ovvero i fondi che assistono le società per diventare leader di mercato e ad esportare tutto quello che è l'Italia”.
“Infine, da non dimenticare, la parte del restructuring, dove ci sono fondi specializzati che intervengono in aziende con sottostanti molto solidi, ma con crisi finanziarie, aiutando le aziende a essere rilanciate sul mercato. Un’ultima menzione al premio Esg, che è molto importante. Oggi l’Esg è trasversale nelle strategie aziendali e questo premio valorizza la misurabilità degli impatti”, conclude.
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Ennio Stamile
Rettore Università della Ricerca della Memoria e dell’Impegno “Rossella Casini”
Mafie - 20 Maggio 2021
Chi denuncia la ‘ndrangheta va tutelato coi fatti. Il caso di Tiberio Bentivoglio è esemplare
“Vale davvero la pena denunciare?”. È la domanda che spesso mi viene rivolta da imprenditori, commercianti testimoni di giustizia, che hanno avuto il coraggio di farlo, soprattutto a certe latitudini dove nel secolo scorso lo Stato per decenni si è reso “latitante”: la Calabria! Ritardi, lentezze di un apparato burocratico ingarbugliato su se stesso e che ancora oggi fa fatica a dare risposte immediate a coloro che denunciano, a sostenerli nel loro faticoso cammino di profonda ed ingiusta solitudine.
Ripropongo all’attenzione dei lettori il “caso” di Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia di Reggio Calabria. Di lui hanno scritto in tanti anche Nando Dalla Chiesa che a febbraio del 2013, dalle pagine di questo sito lo definì “un imprenditore speciale che per non pagare il pizzo ha tenuto testa alla ‘ndrangheta reggina per vent’anni sfidando scogli e ciclopi traditori e come un Ulisse moderno, ha navigato su una zattera tutta sua tra la pavidità di funzionari pubblici”.
Una storia imprenditoriale che inizia a metà degli anni Settanta quando assieme alla moglie Enza (Vincenza) decise di dedicarsi al vasto mondo degli articoli sanitari, fino ai primi degli anni Novanta quando fecero il grande salto ed aprirono un vero e proprio emporio sanitario di oltre 450 mq, dando lavoro a diverse famiglie in un territorio, quello reggino, dove il lavoro da sempre scarseggia. Certo, non avrebbero mai potuto immaginare che quel salto di qualità attirasse le attenzioni della ‘ndrangheta.
Già, perché fino a quando rimani piccolo, più o meno nessuno ti calcola. Quando decidi di investire, però, da queste parti fai i conti con gli avvoltoi sempre pronti ad individuare le loro prede.
Iniziarono così i primi furti e dopo un po’ di anni il primo incendio doloso. Segno tangibile che da lì a breve ci sarebbe stata la richiesta di pizzo, ovviamente per evitare fastidi e danni di tal genere. Ma Tiberio è uno che non si piega, non vuole rinunciare alla sua libertà e dignità di onesto lavoratore. Trascorsi circa cinque anni una bomba devasta completamente l’emporio e dopo due anni ancora un altro incendio doloso. Tiberio è costretto sempre a ricominciare, nonostante le banche e i fornitori iniziano a prendere quelle che secondo le loro logiche utilitaristiche vengono definite “dovute cautele”.
Dopo la condanna dei suoi aguzzini nel 2011, la ‘ndrangheta decise che doveva pagare, questa volta con il suo stesso sangue. Mentre si trovava in campagna gli spararono ben sei colpi di pistola, uno lo ferì al polpaccio, un altro, fortunatamente, fu fermato dal marsupio che portava a tracolla sulla schiena.
Quella di Tiberio è una storia di coraggio e di solitudine, di ingiustificabili ritardi delle prefettura reggina, è dovuta intervenire Libera diverse volte per sollecitare il suo risarcimento, di attese di verità e di giustizia per le sue reiterate denunce.
Nel 2016 l’ultimo atto violento perpetrato nei suoi confronti, venne incendiato il deposito. Ricordo che la sera del giorno successivo, Libera Reggio organizzò una manifestazione proprio davanti al deposito. Una scena surreale tra puzza di bruciato, imposte di tutto il quartiere rigorosamente serrate e qualche centinaio di cittadini, molti provenienti da diverse parti della Calabria, a manifestare solidarietà. Salimmo a turno su un fasciatoio bruciato a denunciare e condannare tali episodi. Ricordo perfettamente alcune espressioni dure del giovane sindaco Giuseppe Falcomatà: “ci avete rotto le p….”. Parole che hanno incoraggiato tutti a continuare la lotta con ogni mezzo. Ma le parole, si sa, servono a poco se non sono poi seguite dai fatti.
Così a distanza di sei anni da quell’evento Tiberio si trova ancora nelle condizioni di dover nuovamente sperimentare la solitudine di chi pur vedendosi consegnato un bene confiscato da parte del Comune di Reggio e dallo stesso sindaco Falcomatà, grazie all’azione puntuale dell’allora capo della dda reggina Federico Cafiero De Raho, adesso deve fare i conti con affitti esosi in un periodo di profonda crisi economica, per non parlare poi di tutta una serie di circostanze che sono state ampiamente descritte e documentate nella sua ultima missiva indirizzata alle massime autorità governative nazionali, regionali e comunali.
Ho cercato personalmente di intervenire, chiedendo udienza che mi è stata gentilmente concessa a fine aprile. Nonostante l’impegno preso a sederci attorno ad un tavolo al più presto, sono trascorsi inutilmente venti giorni. Nostro intento è quello di collaborare con le amministrazioni locali nel loro non facile compito della gestione dei beni confiscati. Reggio Calabria è stata una dei primi comuni, grazie anche all’apporto di Libera, a dotarsi di regolamento interno per la gestione di tali beni. Ma questo non basta! Essi necessitano di una continua attenzione anche per quei beni non assegnati a seguito di procedure di evidenza pubblica che, come statuisce l’art. 48, comma 1 bis-c) “possono essere utilizzati dagli enti territoriali per finalità di lucro e i relativi proventi devono essere reimpiegati esclusivamente per finalità sociali”.
Per non parlare poi della delibera n. 17 del 27.04.2012 del Consiglio comunale di Reggio Calabria che ha riconosciuto, in favore delle imprese che hanno sporto denuncia contro il racket, le esenzioni per i tributi locali maturati dal 2012 in poi ed il diritto delle stesse a rateizzare le annualità di imposte e tasse locali. Un atto amministrativo davvero giusto e doveroso, qualora si dovesse decidere finalmente di applicarlo.
La lotta alla ‘ndrangheta ha bisogno di fatti concreti e coloro che denuciano non debbono per nessun motivo essere lasciati soli, né attendere tempi biblici prima di essere concretamente aiutati.
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - Tra il pubblico all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dove oggi sarà emessa la sentenza del processo a carico di Matteo Salvini accusato di sequestro di persone e rifiuto di atti di ufficio, c'è anche il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. In aula anche il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon e l'ex europdeputata leghista Annalisa Tardino.
Roma, 20 dic. - (Adnkronos) - A dicembre l'Istat rileva "segnali contrastanti" dagli indicatori di opinione degli operatori economici: infatti per il terzo mese di fila l’indice del clima di fiducia dei consumatori flette passando da 96,6 a 96,3; invece, l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese è stimato in aumento (da 93,2 a 95,3), tornando ad aumentare dopo due mesi consecutivi di calo.. Tra i consumatori, continua l'istituto, si evidenzia un peggioramento soprattutto delle attese sulla situazione economica del Paese e di quelle sulla disoccupazione, che si riflette in un calo del clima economico (da 97,8 a 96,1) e di quello futuro (da 93,8 a 93,3). Invece, Il clima personale registra un lieve aumento (da 96,2 a 96,4) e il clima corrente rimane sostanzialmente stabile (da 98,7 a 98,6).
Quanto alle imprese, l’indice di fiducia diminuisce nell’industria (nella manifattura cala da 86,5 a 85,8 e nelle costruzioni flette da 101,5 a 100,9) mentre aumenta nei servizi, seppur con intensità diverse tra i comparti: in particolare, l’indice sale decisamente nei servizi di mercato (da 93,9 a 99,6) mentre nel commercio al dettaglio registra un incremento marginale (l’indice passa da 106,8 a 106,9). Circa le componenti degli indici di fiducia del settore industriale, nella manifattura migliorano solo le attese di produzione e nelle costruzioni peggiorano entrambe le variabili.Nel comparto dei servizi di mercato, l'Istat osserva un’evoluzione positiva di tutte le componenti dell’indicatore; invece, nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite migliorano ma le scorte di magazzino sono giudicate in accumulo e le attese sulle vendite diminuiscono.
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - "Se mollerò? Assolutamente no, in ogni caso". Così il vicepremier Matteo Salvini prima di entrare al bunker Pagiarelli di Palermo dove oggi sarà emessa la sentenza del processo che lo vede imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio.
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - "Avevo promesso di fermare l'immigrazione di massa e lo abbiamo fatto, abbiamo ridotto i morti in mare, abbiamo protetto gli italiani, abbiamo ridotto i reati, salvato vite, non mi aspetto una medaglia, ma qualunque sia la sentenza sono fiero di aver mantenuto le promesse fatte agli italiani e quindi entro in questa aula di tribunale fiducioso e orgoglioso". Così il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, prima di entrare nell'aula bunker del Pagliarelli, prima della sentenza del processo Open Arms che lo vede imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio.
Milano, 20 dic. - (Adnkronos) - “Il private equity svolge un ruolo cruciale nel panorama economico nazionale. Secondo le stime di EY, il numero di operazioni in Italia è cresciuto di circa il 20% rispetto al 2023. Tuttavia, le transazioni hanno avuto una dimensione media inferiore, circa 50 milioni di euro rispetto ai circa 80 dello scorso anno, il che ha portato a un volume totale investito inferiore del 25% rispetto all'anno precedente. Le attività di investimento si sono concentrate principalmente nei settori Industrial & chemicals (25%), Consumer (17%) e Technology (16%), che insieme rappresentano il 58% del totale”. Lo afferma Umberto Nobile, private equity leader di EY Italia, commentando i principali trend e sviluppi nel settore del private equity nei primi undici mesi del 2024 in occasione della cerimonia di premiazione della XXI edizione del Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year. EY ha consegnato i premi per la categoria Buy Out a Fondo Italiano d'Investimento, per l’operazione Gruppo Florence, un progetto di build-up specializzato nella produzione di abbigliamento per i grandi brand del lusso e a Quadrivio Group per l’operazione Autry International, società che produce e distribuisce sneakers nel segmento del lusso accessibile.
"Come EY siamo fieri di contribuire a questa importante iniziativa che da anni valorizza e promuove il ruolo del Private Equity a supporto della crescita e della competitività delle imprese italiane. Questa sera vogliamo dunque confermare il nostro costante impegno nel supportare le aziende in questo percorso e celebrare i loro successi nell'ambito del private equity - spiega il private equity leader di EY Italia - Grazie al Premio Claudio Dematté, che da anni valorizza le migliori operazioni di private equity e Venture Capital, sono stati premiati i progetti che si sono distinti per la loro crescita, internazionalizzazione e l'implementazione di principi ESG, contribuendo significativamente al successo delle aziende in cui hanno investito".
Guardando al 2025, Nobile aggiunge: “I dati appena citati, e non solo, confermano che il private equity può rappresentare per il business un motore di crescita e innovazione, e grazie al suo supporto, si possono innestare processi virtuosi per rendere le aziende più resilienti, innovative, competitive e orientate ad una crescita sostenibile. Per il 2025 - conclude Nobile - ci aspettiamo una ripresa dell’investimento da parte dei fondi di private equity, frenati nel corso degli ultimi 18 mesi da incertezza geoeconomica e dagli alti costi del denaro, con la tipologia dei fondi cosiddetti di Special Situation che torneranno ad avere un’importante operatività in Italia”.
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - "Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte, ho contrastato le immigrazioni di massa e qualunque sia la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto e entro in questa aula orgoglioso del mio lavoro". Così il leader dell Lega e vicepremier, Matteo Salvini, prima di entrare all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dove oggi sarà emessa la sentenza del processo Open Arms che lo vede imputato con l'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 migranti soccorso dalla ong spagnola nell'agosto 2019.
Milano, 20 dic. - (Adnkronos) - “Questa cerimonia di premiazione non solo è l’occasione per celebrare le bellissime operazioni che si sono svolte nel corso del 2024, ma è anche un momento di bilanci, legati soprattutto all'importanza che i fondi hanno sull'economia italiana. Se guardiamo le nostre statistiche, infatti, nel 2024 oltre il 40% delle operazioni M&a sono state guidate dai fondi e questo fa capire l'importanza dei fondi di private equity all'interno del comparto economico italiano”. Così Marco Ginnasi, strategy and transactions Private equity leader di EY Italia, parlando del significato del Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year. L’edizione 2024 del premio è stata organizzata dall'Aifi - Associazione italiana del private equity, con il supporto di EY.
“I premi dimostrano l’evoluzione degli operatori nel corso degli anni: oggi sono dei partner che accelerano la trasformazione delle aziende. I premiati che ci saranno questa sera sono diversi - illustra - La categoria venture capital è molto importante per il comparto italiano anche se è ancora in fase di consolidamento. Però, ci sono nuovi operatori che stanno entrando sul mercato e le operazioni che sono state premiate sono l'esempio di come l'ingegno italiano si possa trasformare in impresa”.
EY ha consegnato i premi per la categoria Buy Out a Fondo Italiano d'Investimento, per l’operazione Gruppo Florence, un progetto di build-up specializzato nella produzione di abbigliamento per i grandi brand del lusso e a Quadrivio Group per l’operazione Autry International, società che produce e distribuisce sneakers nel segmento del lusso accessibile. “Gli altri premi sono legati alle expansion, quindi al growth capital, il capitale messo a disposizione insieme alle competenze dei fondi per fare una transizione delle aziende da aziende familiari ad aziende managerianalizzate. Inoltre, c’è la grande categoria dei buyout: gli operatori sono diversi, con caratteristiche diverse, in quanto alcuni di essi utilizzano il buyout come strumento per creare piattaforma - spiega - E quelle premiate in questo campo sono appunto bellissime operazioni di piattaforma. Ci sono poi i grandi buy out, ovvero i fondi che assistono le società per diventare leader di mercato e ad esportare tutto quello che è l'Italia”.
“Infine, da non dimenticare, la parte del restructuring, dove ci sono fondi specializzati che intervengono in aziende con sottostanti molto solidi, ma con crisi finanziarie, aiutando le aziende a essere rilanciate sul mercato. Un’ultima menzione al premio Esg, che è molto importante. Oggi l’Esg è trasversale nelle strategie aziendali e questo premio valorizza la misurabilità degli impatti”, conclude.