Google Chrome, il web browser ora può cambiare le password compromesse per noi
Il browser Chrome ci segnala normalmente le password ormai compromesse, tuttavia cambiarle è ancora troppo lungo e noioso e molti utenti non lo fanno. Menomale che è in arrivo una nuova funzione che lo farà per noi.
I ricercatori di sicurezza consigliano normalmente di utilizzare password uniche e complesse, questo perché molte persone usano invece password deboli per proteggere i propri account online, spesso anche riciclandole e questo perché ricordare decine di diverse combinazioni di nomi utente e password è quasi impossibile per la maggior parte delle persone. È qui che i gestori di password ci aiutano normalmente. Google ha il proprio gestore di password integrato nel proprio web browser Chrome, in grado anche di dirci se una password è stata compromessa, invitandoci a cambiarla. Solitamente però la procedura per farlo è lunga e noiosa. Per questo l’azienda ha appena rilasciato la migliore funzione possibile per cambiare un account compromesso: basta infatti un solo tocco per cambiare una password hackerata.
Normalmente, dopo la segnalazione, sarebbe necessario passare all’app o al servizio in questione, cambiare manualmente la password in qualcos’altro, quindi aggiornare la password nel gestore del browser. Per questo Google ha annunciato all’I/O 2021 una funzione che consente di modificare automaticamente la password di un account violato, eseguendo in autonomia i passaggi richiesti dai siti supportati. Tutto quello che bisogna fare è toccare un pulsante quando Google ci dice che un account è stato violato. Questa è la nuova opzione “Cambia password” dell’Assistente.
Queste funzioni avanzate dell’Assistente si basano sulla tecnologia Google Duplex, presentata nel 2019 come una funzionalità avanzata dell’Assistente che gli consente di eseguire attività sul Web al nostro posto, come l’acquisto di biglietti per film, la prenotazione di ristoranti e il check-in sui voli. La funzione è in via di distribuzione per gli utenti di Chrome su Android, inizialmente nei soli Stati Uniti, per diventare man mano disponibile su più sistemi e in più Paesi nei prossimi mesi.