Un
social bombing sulle pagine di Autostrade per l’Italia per ottenere l’esenzione dai pedaggi “se
almeno il 10 per cento del percorso tra due caselli è occupato da cantieri”. A lanciare l’iniziativa (“In coda ma gratis”) è
Ferruccio Sansa, capogruppo dell’omonima lista al Consiglio regionale della Liguria e già candidato governatore per la coalizione giallorosa. Una campagna volta a “chiedere ai danni” alla concessionaria per il caos degli ultimi mesi sulle tratte liguri,
interrotte da decine di cantieri per la manutenzione di strutture ammalorate o addirittura chiuse al traffico,
come nel caso del viadotto Valle Ragone. “Basta pagare per stare ore in coda. Prendiamo la parola, protestiamo”, scrive Sansa su Facebook. “Domani, venerdì, lanciamo una
valanga di messaggi e foto sui social di Autostrade. Mandiamo immagini delle code, dei cantieri, delle casse dei caselli che
ci chiedono soldi ingiustamente. In questo modo non potranno più fare finta di niente su quello che succede in Liguria, dove si perde il lavoro e i porti e il turismo sono in ginocchio”.
L’azzeramento del pedaggio in presenza dello stesso requisito è l’oggetto di una proposta di legge d’iniziativa regionale, depositata qualche settimana fa dal gruppo del Pd e sottoscritta anche da Movimento 5 Stelle, lista Sansa e Linea Condivisa. L’unico articolo del testo prevede “l’obbligo per le società concessionarie di esentare gli automobilisti dal pagamento del pedaggio nel momento in cui i cantieri aperti su una tratta compresa fra due caselli occupino più del 10% della lunghezza della tratta stessa”. In caso di inottemperanza all’obbligo di esenzione, le aziende sarebbero passibili di una sanzione amministrativa pecuniaria, i cui proventi – si legge ancora – “confluiscono in un fondo ripartito fra le Regioni e destinato, oltre che al rimborso dei pedaggi non dovuti, alla realizzazione di interventi e iniziative a favore delle aree di volta in volta più direttamente colpite dalle conseguenze del congestionamento autostradale”. Se approvata dal Consiglio regionale, la proposta sarà consegnata a uno dei due rami del Parlamento per l’esame.