Diritti

Lombardia al lavoro per vaccinare migranti e senza fissa dimora da inizio giugno: “Varrà il criterio dell’età e useremo Johnson&Johnson”

La Regione Lombardia prevede di riuscire ad aprire le vaccinazioni dai primi giorni di giugno. Accolte le richieste arrivate dai banchi di Pd e M5s: "Bene se le associazioni di volontariato vorranno aiutare. Meritiamo tutti di riprenderci le nostre vite"

La Regione Lombardia sta lavorando per estendere la campagna vaccinale anche a persone senza fissa dimora e migranti. Lo ha annunciato Marco Salmoiraghi, vicedirettore della direzione Welfare in commissione Sanità al Pirellone. “Le Ats lombarde contatteranno le organizzazioni che si occupano dei senzatetto per chiedere il numero di soggetti che assistono e per capire la capacità che hanno di somministrare le dosi vaccinali ad aprire la campagna vaccinazioni a partire dai primi di giugno”. Anche per loro, ha specificato, “varrà il criterio delle fasce d’età” e probabilmente sarà utilizzato il vaccino monodose Janssen di Johnson&Johnson.

La decisione è stata ben accolta dai banchi di Pd e M5s. “Finalmente la Regione ha raccolto la nostra reiterata sollecitazione a vaccinare gli immigrati irregolari e i senza fissa dimora” dice il capodelegazione dem in commissione sanità Samuele Astuti . Gli fa eco Gregorio Mammi, consigliere pentastellato: “Siamo tutti esseri umani dentro una pandemia mondiale che ha bloccato le nostre vite. Andiamo avanti con le vaccinazioni. Bene se le associazioni di volontariato vorranno aiutare la campagna vaccinale per homeless e migranti irregolari, meritiamo tutti di riprenderci le nostre vite”. A contestare l’iniziativa invece è Viviana Beccalossi, eletta in quota Fratelli d’Italia e oggi presidente del gruppo Misto. “Una decisione assurda, oltre che un autentico schiaffo a tutti coloro che pazientemente stanno attendendo in coda il loro turno per vaccinarsi” ha commentato.

Nelle scorse settimane il tema era stato sollevato da diverse realtà che si occupano di fragilità sociale e che assistono le persone in difficoltà, tra cui Emergency, Caritas, Intersos, Medici per i diritti umani e Medici senza frontiere. Riunite nel Tavolo immigrazione salute avevano lanciato un appello alle istituzioni, per “non lasciare indietro nessuno, mezzo milione di persone rischia di esser tagliato fuori dalla campagna vaccinale in corso“. Anche l’associazione Avvocati di strada aveva lanciato l’allarme, per voce del presidente Antonio Mumolo, sottolineando come dall’ordinanza del commissario Figliuolo venissero escluse alcune categorie: “Non vengono menzionati i cittadini italiani senza dimora, i cittadini extracomunitari e i comunitari irregolari: tutte persone che, al pari delle altre, presentano fragilità, possono ammalarsi e sono in contatto con il resto della popolazione, con ogni conseguente implicazione in termini di pandemia”.

Provvedimenti simili a quelli della Lombardia sono stati già presi nelle scorse settimane. In Sicilia, nella sola Palermo, è stata avviata già la campagna di vaccinazione per i senzatetto. Circa un centinaio i poveri che hanno potuto beneficiare delle dosi, ora l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando in collaborazione con la Caritas punta a intervenire anche sugli immigrati che vivono in condizioni precarie. In Vaticano lo scorso 8 maggio erano state vaccinate circa 300 persone fragili e vulnerabili grazie all’iniziativa dell’Elemosineria Apostolica.