“Seppure Aspi fosse in possesso dal 1° ottobre 2020 di una relazione che denunciava il mancato raggiungimento di standard di sicurezza sul viadotto di Valle Ragone in A12, aveva omesso di attuare qualsiasi intervento e attività. Il ministero ha scoperto le anomalie ed è intervenuto per tutelare la pubblica incolumità“. Lo scrive l’ispettore del ministero dei Trasporti Placido Migliorino nella relazione – presentata oggi alla commissione competente della Camera – sul caso del manufatto autostradale chiuso al traffico pesante tra l’11 e il 14 maggio, causando il congestionamento della viabilità nei comuni del Tigullio, invasi da tir e autoarticolati.

“Sul viadotto abbiamo trovato due criticità abbastanza evidenti”, ha spiegato Migliorino, “l’ammaloramento delle pile e quello degli apparecchi per gli appoggi degli impalcati“. Questi ultimi “devono essere verticali, invece sono risultati inclinati di circa 7 centimetri”, il che costituisce un pericolo legato alle frenate dei mezzi pesanti: “Le valutazioni vengono fatte in base a calcoli sulle frenature e sui carichi e le norme indicano di calcolare carichi moderni, vista l’evoluzione dei mezzi circolanti”, spiega l’ispettore. “In questo caso il coefficiente di sicurezza era pari a 0,67% per gli appoggi rispetto al limite minimo di 1“. Le pile, invece, hanno un coefficiente dello 0,5, “per cui la resistenza rispetto alle frenature è la metà” di quella che dovrebbe essere.

Il concessionario, prosegue, “doveva imporre subito la mitigazione del rischio, come ho fatto io fermando il transito dei Tir. Appena abbiamo avuto i documenti e scoperto che non erano stati rispettati gli standard siamo intervenuti. È stato fatto un intervento urgente per fare in modo che l’azione delle frenature non si scaricasse sulle pile collegando i diversi impalcati tra loro in modo che l’azione orizzontale si scaricasse sulle spalle e non sulle pile. Il collegamento è provvisorio e dovrà essere seguito subito da un intervento definitivo. Il mio ufficio – ha concluso – entra in possesso dei documenti delle verifiche, che il concessionario è obbligato a fare ogni tre mesi, solo nel momento in cui andiamo a fare la nostra ispezione. Se avessi conosciuto il documento di ottobre sarei intervenuto subito, non lo avrei certo tenuto in un cassetto”.

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