Il corpo rinvenuto in un casolare abbandonato in provincia di Pisa. In carcere da marzo con l'accusa di omicidio il tatuatore Francesco Lupino
Dal 2 novembre erano state perse le sue tracce. Sparita dopo il fermo del compagno, un imprenditore accusato di spaccio e traffico d’arma. Ma, a oltre sei mesi di distanza, il cadavere di Khrystyna Novak, ucraina di 29 anni, è stato ritrovato il 20 maggio in un casolare abbandonato nella campagna circostante Corte Nardi, la località di Castelfranco di Sotto (Pisa), dove la giovane donna sarebbe stata uccisa a colpi di pistola e dove viveva insieme al fidanzato. In carcere dal 23 marzo con l’accusa di omicidio volontario il tatuatore Francesco Lupino, che per la procura era socio del compagno di Novak per affari legati alla droga. Il corpo era avvolto nel cellophane e chiuso con nastro adesivo. La donna indossava un paio di jeans e un maglioncino azzurro e non aveva le scarpe.
L’edificio dove è stata rinvenuta la salma, scrive Il Tirreno, invaso dalla vegetazione e fortemente degradato, si raggiunge da una strada poderale e si trova in una zona che gli inquirenti ritengono fosse conosciuta e frequentata proprio da Lupino e dall’ex fidanzato della vittima. Il cadavere è stato trasportato all’istituto di medicina legale e la procura ha già disposto l’autopsia e una serie di incarichi per risalire con certezza all’identità e alla causa della morte. Secondo gli inquirenti, Novak sarebbe stata ferita con due colpi di pistola la notte del 2 novembre: a sparare sarebbe stato proprio Lupino che si sarebbe immediatamente disfatto del corpo nascondendolo nel casolare. L’uomo ha sempre respinto le accuse.
Oltre al cadavere di Krystyna Novak in un casolare diroccato nel bosco delle Cerbaie, a Orentano (Pisa), gli investigatori con l’ausilio dei vigili del fuoco hanno ripescato in un vicino canale anche una pistola che potrebbe essere l’arma con la quale secondo la procura Francesco Lupino, in carcere dal 23 marzo, l’ha uccisa nella notte tra l’1 e il 2 novembre. La salma è stata trovata in parte mutilata dai morsi di animali. In attesa del responso degli esami genetici, sul cadavere è stato comunque trovato un anello al dito medio che le era stato regalato dal fidanzato e che ne ha consentito l’identificazione.
(immagine d’archivio)