L’importanza di parlarne. Dopo il principe Harry, è Lady Gaga la protagonista di uno degli episodi di The Me You Can’t See, la mini-docuserie di Oprah Winfrey sulla salute mentale su Apple tv. Il suo racconto, quello che riguarda la popostar “che non vediamo” è duro e drammatico: “Avevo 19 anni, e stavo muovendo i primi passi nel settore, e un produttore mi disse ‘togliti i vestiti’. Io dissi di no e me ne andai”, ha raccontato la popstar. Ma non è finita: “Mi disse che avrebbe dato fuoco a tutta la mia musica. Prima ho sentito un dolore totale, poi sono diventata insensibile. Sono stata male per settimane e settimane, successivamente ho capito che era lo stesso dolore che ho provato quando la persona che mi ha violentata mi ha lasciata incinta in un angolo, fuori da casa dei miei genitori perché non stavo bene e continuavo a vomitare. Perché avevo subito un abuso”. Un pugno in faccia, che pure dà un importante ‘via libera’: parlarne si può, si deve. “Sono stata rinchiusa in uno studio per mesi. Ho avuto una totale crisi psicologica e per un paio di anni non sono stata la stessa ragazza di prima. Mi hanno fatto così tante risonanze magnetiche in cui non trovavano nulla. Ma il corpo ricorda tutto… Ho anche affrontato un altro nemico, l’autolesionismo. Sai perché non fa bene tagliarsi? Sai perché non è giusto buttarsi contro il muro? Sai perché non fa bene l’autolesionismo? Perché ti fa stare peggio. Pensi che ti sentirai meglio perché stai mostrando a qualcuno, ‘Guarda, sto soffrendo’. Ma la verità è che non aiuta. Adesso va meglio, tutto sta cambiando”.