I test positivi al Covid registrati complessivamente in Gran Bretagna nella settimana del 15 maggio sono stati pari a uno ogni 1.110 abitanti. Ancora bassi in assoluto, ma in aumento rispetto al rapporto uno su 1340 dei sette giorni precedenti. Colpa della variante indiama B1617.2, che potrebbe essere fra un 10% e un 50% più trasmissibile del già aggressivo ceppo ‘inglese’ del virus e che, come evidenziano le elaborazioni settimanali dell’Ons (Office for National Statistics, l’Istat britannico) inizia a mostrare qualche effetto sulla media generale dei contagi in alcune aree del Paese.

In alcune aree del nord dell’Inghilterra come lo Yorkshire l’impatto appare ancor più marcato, mentre in Scozia la first minister Nicola Sturgeon conferma il livello di allerta a quota 3 nella zona di Glasgow, dopo aver fatto marcia indietro proprio a causa della ‘variante indiana’ rispetto alla decisione di alcuni giorni fa di scendere al livello d’allerta 2 in tutta la nazione. In totale i casi censiti di contagio con la mutazione B1617.2 nell’intero Regno Unito in questi mesi è salito a circa 3500, numero modesto in cifra assoluta, ma con un balzo del 160% nell’ultima settimana e la prospettiva di poter diventare ceppo prevalente. Anche se l’efficacia dei vaccini sembra per ora tenerne a bada l’effetto sul numero di morti o dei ricoveri negli ospedali, che resta al momento nell’isola ai minimi europei. Intanto spunta anche un’ulteriore variante, che le autorità sanitarie britanniche – in grado di contare su una quantità di esami sul genoma umano senza pari al mondo – hanno in questi giorni tracciato su 7 persone: variante originata a quanto pare in Ciad e poi individuata pure in Grecia, la cui pericolosità rimane da stabilire.

La campagna vaccinale – Proprio per fermare l’avanzata della variante indiana, il Regno Unito ha accelerato sul fronte dei vaccini, con oltre 630mila dosi somministrate tra il 19 e il 20 maggio (inclusi quasi 370mila richiami), circa 150mila più del giorno precedente. Il totale dei sieri inoculati sale così a 58 milioni e mezzo, inclusi oltre 21,2 milioni di richiami, pari al 70,7% della popolazione adulta over 16 vaccinato almeno con una dose e al 40,3% con due. La somma complessiva dei ricoverati per Covid contati a inizio settimana in tutti i reparti, ordinari o di terapia intensiva, di tutti gli ospedali del Paese scende ancora: sotto quota 900.

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