C’è anche il nome di Manuela Arcuri nella lista dei testimoni vip sentiti dal pm Carlo Villani nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta istigazione al suicidio dello sceneggiatore Teodosio Losito, morto suicida nel gennaio del 2019, che va avanti ormai da diversi mesi. L’attrice è stata convocata e sentita venerdì per diverse ore a Piazzale Clodio, a Roma, in veste di persona informata dei fatti: avendo a lungo lavorato con Alberto Tarallo e Losito nelle fiction della Ares, conosce bene i contorni di questa vicenda e le verità più nascoste.
Dopo Massimiliano Morra e Adua del Vesco – che con alcune loro frasi pronunciate al Grande Fratello Vip hanno di fatto innescato quello che i social hanno ribattezzato l’Ares Gate – Gabriel Garko, Eva Grimaldi, Nancy Brilli e ancora Barbara D’Urso, è toccato dunque a Manuela Arcuri raccontare la sua versione. L’attrice ha conosciuto bene sia Tarallo che Losito, ha frequentato a lungo la loro villa di Zagarolo ed è grazie a loro se la sua carriera è decollata, intrecciando a lungo fiction e gossip (in particolare quello sulla sua storia con Garko). Cos’ha raccontano la Arcuri al pm Villani non è ovviamente stato rivelato, ma è possibile immaginare che abbia ripetuto ciò che più volte ha ribadito negli ultimi mesi sui giornali e in tv, esponendosi sempre in una ferrea difesa di Tarallo e Losito.
Come a Non è l’arena, da Massimo Giletti, dove lo scorso marzo non solo smentì sia l’esistenza di una presunta setta che quella di una “gabbia dorata” che imponeva flirt e stili di vita agli attori delle fiction Ares, ma rivelò anche diversi dettagli. Come lo stato di salute di Losito che “viveva una depressione che non si manifestava esternamente, era una depressione interna, nascosta e non la esponeva agli altri. Non lo dava a vedere, non lo dimostrava”. Quanto a Tarallo – che fu uno dei suoi pigmalioni -, la Arcuri disse: “Alberto non è Lucifero, ha un cuore enorme: a me e a tutti gli attori ha dato tutto se stesso per il bene delle sue fiction, eravamo una grande squadra. In quindici anni non ci ha mai imposto nulla”. Nell’inchiesta si aggiunge dunque un tassello importante anche se ancora resta da ascoltare il testimone numero uno, Alberto Tarallo, per vent’anni compagno di Losito.