L’iniziale richiesta di risarcimento era di 6 milioni di euro, ma la famiglia di Nicky Hayden – morto il 17 maggio del 2017 in un incidente stradale a Misano Adriatico (Rimini), ora chiede 15 milioni all’automobilista condannato a un anno per omicidio colposo per aver investito l’ex campione del Motomondiale come riporta Il Resto del Carlino. L’auto dell’uomo viaggiava a 72,8 km all’ora anziché ai 50, che è il limite consentito in quel tratto.

Haiden, che portava le cuffiette per ascoltare la musica ed era in bici, non si era fermato allo stop ed era stato travolto dalla macchina. Per la procura, che ha sostenuto l’accusa, se il conducebte avesse rispettato i limiti, il giovane “sarebbe transitato appena davanti al veicolo” evitando l’impatto. Diversa invece la posizione del perito della difesa che ha sostenuto che anche se, l’automobilista avesse rispettato il limite di velocità, Hayden, non rispettando lo stop sarebbe comunque finito contro l’auto.

L’automobilista “da allora non si è più ripreso dallo shock, ha smesso di lavorare e soffre di depressione” hanno spiegato al quotidiano gli Pierluigi Autunno e Francesco Pisciotti. I legali hanno presentato il ricorso alla Corte d’appello. Nel frattempo è iniziata la causa civile, promossa dai familiari del pilota, dalla fidanzata e dalla società che gestiva gli interessi del pilota. Con i15 milioni richiesti la famiglia vorrebbe anche realizzare un monumento a Nicky negli Stati Uniti.

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