“Draghi come Ronaldo? Non c’è nessun Ronaldo che decide al posto della politica. Per fare delle riforme serie ci vuole una maggioranza coesa che più o meno la pensa allo stesso modo. Non è il caso di questa ammucchiata, che ha idee opposte”. Così, a “Otto e mezzo” (La7), il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta il paragone tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il calciatore Cristiano Ronaldo, così come riportato dalla giornalista del Financial Times, Silvia Borrelli.
“Ci sono due modi con cui parlare di Draghi – osserva Travaglio – C’è un modo da innamorati e lì al cuore non si comanda. C’è ancora chi pensa che i presidenti del Consiglio debbano essere Ronaldo. Mi ricorda la retorica berlusconiana del ‘ghe pensi mi’ e del ‘lasciamolo lavorare’. Purtroppo è una retorica totalmente incompatibile con le democrazie, nel senso che nelle democrazie non comanda Ronaldo, ma governa chi viene espresso dalla maggioranza eletta del Parlamento. Ronaldo sarà un bravissimo calciatore, ma se vuole fare politica, si candida oppure diventa leader di un partito che poi lo issa a Palazzo Chigi”.
E sottolinea: “Quando si tratta dei vaccini sono tutti d’accordo, destra, centro e sinistra. Quando si dice che bisogna consegnare il Recovery entro il 30 aprile, si prende quello che hanno scritto gli altri e si fa qualche ritocchino per aiutare le lobby dei ministri che si sono nominati e che si sono chiamati ‘tecnici’, perché in Italia i lobbysti li chiamiamo ‘tecnici’ quando diventano ministri. Si consegna poi quel Recovery l’ultimo giorno utile tra gli applausi generali. Ma poi arriva il problema: qual è il nuovo fisco? Qual è la nuova giustizia? Qual è la nuova pubblica amministrazione? Qual è il nuovo welfare? Cioè: chi paga? – conclude – Siamo in una crisi, che è ancora cloroformizzata dal blocco dei licenziamenti. Appena salterà quel blocco, almeno un milione di persone si troveranno dall’oggi al domani sul marciapiede. Allora la domanda è: chi paga? C’è stata una timidissima proposta di Enrico Letta: una tassettina sulle eredità milionarie. Apriti cielo. Draghi si è lasciato scappare che questo non è il momento di prendere, ma di dare. Ma se tu vuoi dare, da qualche parte devi prendere. Questa è la politica“.