Era il 26 agosto di due anni fa quando una rissa tra amici terminò con un omicidio. Ieri il giovane arrestato che confessò l’omicidio su Facebook e Intagram è morto dopo circa un mese di agonia. Alberto Pastore era ricoverato in ospedale dopo aver tentato il suicidio in carcere, dove stava scontando una condanna a 14 anni. Aveva 24 anni. Il decesso risalirebbe a venerdì scorso, ma la notizia ha trovato conferma soltanto ieri a Cureggio, il paese dove vive la famiglia del giovane e dove da giorni si rincorrevano le voci.
In carcere Pastore aveva manifestato problemi di salute, forse dovuto anche ad un presunto pestaggio, dai quali non si è ripreso fino al suicidio. Le sue condizioni erano apparse sin dall’inizio molto gravi. Il giovane stava scontando una condanna a 14 anni per l’omicidio di quello che era il suo migliore amico, che aveva accusato di essere il motivo per cui la fidanzata lo aveva lasciato. Una circostanza che, nel corso delle indagini, non ha mai trovato conferme. Prima di essere arrestato il giovane era fuggito in auto e, quando era ancora alla guida, aveva registrato un video, poi pubblicato sui social, in cui confessava di essere l’assassino.
“Ho fatto una c…… e adesso sto pensando a come suicidarmi, perché non potrò mai vivere con questa cosa che mi tormenterà. Queste decisioni che sono state fatte, tutte le cose che sono successe. A me dispiace più che altro per Yoan, per tutte le persone che mi conoscono” le parole di Pastore in un video fatto prima di sapere della morte del coetaneo. “Adesso non so se Yoan ci sarà ancora ma il mio obiettivo era quello di far vedere alla gente che per amore non bisogna mai intromettersi nelle faccende altrui, anzi è meglio pensare a se stessi e farsi la propria vita, senza tenere nascosto tutto al proprio migliore amico” .“Quello che ha fatto Yoan è tutto sbagliato, dalla A alla Z. È difficile spiegarvi, perché ho talmente tante cose da dirvi che non so neanche più da dove cominciare”.