“Sono nella struttura di detenzione preventiva a Minsk. Sto bene, l’atteggiamento del personale è corretto”. Sono le parole di Roman Protasevich, detenuto da un giorno all’aeroporto bielorusso dopo il dirottamento del velivolo Ryanair partito da Atene e diretto a Vilnius, affidate a un videomessaggio. “Posso affermare di non avere problemi di salute – dice l’oppositore di Aljaksandr Lukashenko – incluso il cuore o qualsiasi altro organo. Continuo a collaborare con l’indagine e confesso il fatto di organizzare disordini di massa a Minsk”. L’attivista, tuttavia, sembra mostrare segni di percosse sul volto. In precedenza la madre Natalia Protasevich aveva dichiarato che “persone degli ambienti medici” l’avevano informata del ricovero di suo figlio in uno degli ospedali della capitale a causa di problemi cardiaci. Gli interlocutori di Natalia Protasevich avevano affermato che suo figlio era in condizioni critiche. Nel video Protasevich appare calmo ma sul lato destro della fronte si può scorgere chiaramente una macchia, che molti osservatori definiscono un livido e potrebbe essere il segno di percosse.
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