Tra di loro c’era il piccolo Tom, di appena due anni, ma anche il signor Itshak Cohen che, invece, ne aveva 81. Tutti arrivati sulle rive del Lago Maggiore per trascorrere qualche giorno di vacanza con le proprie famiglie. Giorni di relax sui monti piemontesi che, invece, si sono trasformati in tragedia quando la cabina della funivia Stresa-Alpino-Mottarone sulla quale viaggiavano si è sganciata precipitando nel vuoto.
Serena Cosentino, 27 anni, e Mohammed Reza Shahisavandi, 30, erano tra le 15 persone coinvolte nell’incidente che ha lasciato in vita solo un bambino di 5 anni che si trovava lì con i genitori e la sorellina, tutti deceduti, adesso ricoverato in prognosi riservata. La coppia di fidanzati aveva deciso di festeggiare la guarigione della ragazza dal Covid con una gita in montagna, in questi primi weekend di restrizioni meno rigide, dopo un inverno tra zona rossa e arancione. Così Shahisavandi, il fidanzato di origine iraniana che viveva, lavorava e studiava a Roma, l’aveva raggiunta a Verbania, dove la giovane, di origini calabresi, da due mesi si era trasferita dopo aver vinto una borsa di studio del Cnr, lei che era laureata in Scienze naturali, con una specializzazione in Monitoraggio e riqualificazione ambientale col massimo dei voti alla Sapienza di Roma. Da poche settimane, si era immersa nel nuovo progetto professionale: indagare sulla presenza di microplastiche nel Lago Maggiore.
Nella stessa cabina viaggiava anche la famiglia Biran, di origini israeliane. Amit Biran, 30 anni, la moglie Tal Peleg, 26, insieme ai figli Tom, 2 anni, ed Eitan, 5, quest’ultimo unico sopravvissuto alla tragedia. I quattro avevano deciso di portare in gita i nonni arrivati in visita dallo Stato ebraico, Itshak Cohen, 81 anni, e Barbara Konisky, 71 anni, anche loro saliti sulla funivia. Amit Biran, che aveva studiato medicina a Pavia, era tirocinante alla clinica Maugeri. La moglie era invece laureata in psicologia. “Sapevamo che Amit e la sua famiglia erano da quelle parti – ha raccontato la sorella di Biran – perché i nonni di Tal erano arrivati a Pavia per venirla a trovare dopo tanto tempo, ma non pensavamo potesse capitare questa tragedia alla nostra famiglia. Siamo sconvolti e preghiamo affinché il piccolo Eitan possa sopravvivere e tornare da noi”.
Roberta Pistolato, 40 anni, e suo marito, Angelo Vito Gasparro, 45, avevano scelto il Mottarone come luogo per festeggiare il compleanno della donna. I due, originari di Bari ma trasferitisi a Castelsangiovanni, nel Piacentino, avevano scritto un messaggio alla sorella di Pistolato poco prima dello schianto: “Stiamo salendo sulla funivia”. Pochi minuti dopo anche loro, come gli altri compagni di cabina, sarebbero precipitati nel vuoto. La donna era un medico in servizio nella Continuità assistenziale dell’Usl di Piacenza, lavorava alla guardia medica e, negli ultimi mesi, era entrata nelle équipe che si occupavano di portare avanti la campagna vaccinale, sia negli hub che a domicilio. Lei che nei mesi scorsi aveva perso una sorella per Covid. Gasparro, invece, di lavoro faceva la guardia giurata.
Alesandro Merlo, 29 anni, e Silvia Malnati, 27, stavano programmando la vita insieme, dopo ben dieci anni di fidanzamento. La data tanto attesa, raccontano gli amici della coppia di Varese, era stata quella della laurea della ragazza, il 23 marzo scorso, dopo la quale i loro progetti, fatti di passione per il lavoro, lo studio e i viaggi, avrebbero dovuto subire una svolta. La decisione di passare un weekend di relax era arrivata sabato, così si sono diretti verso il Lago Maggiore, non troppo distante dalla loro città.
Infine, su quella cabina si trovava anche la famiglia Zorloni, originaria di Vedano Olona, in provincia di Varese. Vittorio, di 55 anni, ed Elisabetta Personini, 37 anni, sono morti sul colpo, mentre il loro bambino di 5 anni, Mattia, è stato trasportato d’urgenza in ospedale dove, però, è deceduto poche ore dopo l’incidente. Anche i due coniugi Zorloni stavano portando avanti i loro progetti di vita insieme, tanto che tra un mese si sarebbero dovuti sposare.