“La risonanza magnetica non ha evidenziato danni neurologici né a livello cerebrale né a livello del tronco encefalico”. E “dal punto di vista emodinamico il bambino mantiene la sua stabilità, quindi non si è scompensato”. Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino, fa trasparire fiducia sulle condizioni di Eitan Biran, il bimbo di 5 anni unico sopravvissuto nella strage della funivia del Mottarone, sedato e intubato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale pediatrico Regina Margherita. Condizioni ancora gravi ma stabili, a tal punto che il quadro “autorizza, nella giornata di domani (martedì 24, ndr), a cominciare un cauto risveglio del bambino”, spiega La Valle. Risveglio che, puntualizza, dovrà tener conto di due fattori: una forte debolezza fisica, dovuta al lungo intervento per la riduzione delle fratture effettuato domenica, e un aspetto psicologico, “perché il risveglio riporterà il bambino nel mondo reale, e su questo bisognerà fare molta attenzione”.
Su questo aspetto insiste anche il presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Massimo Di Giannantonio, che all’Ansa spiega come saranno fondamentali un supporto psicologico e terapie mirate per evitare che Eitan possa sviluppare disturbi legati alla sindrome del sopravvissuto. “Negli adulti, tale sindrome porta a sviluppare soprattutto un forte senso di colpa per essere sopravvissuti a tutti gli altri, ma nel caso di un bambino il rischio è che sviluppi più che altro fortissimi sentimenti di solitudine e disperazione“, dice. Per gli effetti che può avere avuto sulla sua mente, rileva lo psichiatra, il disastro “è equiparabile alla portata degli eventi del terremoto dell’Aquila o agli effetti della tragedia della bomba atomica a Hiroshima. Ciò che è accaduto è una tragedia di enorme gravità. Va però considerato che la mente umana possiede una capacità di risposta, reazione e di resilienza potenzialmente enorme. E in questo aiuta – specifica – il fatto che si tratti di un bambino piccolo, la cui mente è in evoluzione e la cui capacità di risposta è sicuramente maggiore rispetto a quella di un adulto con una psiche già strutturata”.
Nell’incidente ha perso la vita tutta la famiglia di Eitan, di origini israeliane, che viveva a Pavia: il papà Amit Biran, 30 anni, la mamma Tal Peleg, 27 anni, il fratellino Tom, 2 anni, il bisnonno materno Itshak Cohen, 82 anni, e la sua compagna Barbara Koniski Cohen, 71 anni. “Siamo stravolti da quanto è successo. Abbiamo chiesto a tutti i genitori di essere vicini al bimbo con la preghiera. Chiediamo che Dio gli faccia sentire il suo abbraccio, come ha fatto suo padre per proteggerlo durante questa terribile disgrazia”, ha detto Madre Paola Canziani, direttrice della scuola dell’infanzia “Maddalena di Canossa” frequentata da Eitan a Pavia. I funerali della famiglia Biran si terranno in Israele, con un volo di Stato che partirà dall’aeroporto torinese di Caselle.