La cabina sarà presieduta da Mario Draghi e vedrà la partecipazione fissa del ministro dell'Economia Daniele Franco. Poi, a seconda degli argomenti discussi, si avvicenderanno i ministri competenti. A giorni il decreto legge per ufficializzare il nuovo organismo
E’ durata tre quarti d’ora la prima riunione della “cabina di regia a geometria variabile” sulla governance del Recovery plan. In sostanza il centro di controllo sui soldi del Recovery fund. All’incontro, presieduto da Mario Draghi, hanno partecipato i ministri Daniele Franco (Economia), Vittorio Colao (Innovazione digitale), Roberto Cingolani (transizione ecologica), Andrea Orlando (Lavoro), Massimo Garavaglia (Turismo), Mariastella Gelmini (Affari Regionali), Roberto Speranza (Salute), Stefano Patuanelli (Politiche agricole), Elena Bonetti (Pari opportunità) oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.
Draghi ha spiegato la cabina di regia sarà di volta in volta composta dai ministri competenti con la possibilità di allargare gli incontri ai presidenti di Regione quando sia necessario per questioni che riguardano specifici territori. Alla cabina di regia politica parteciperanno quindi i ministri e i sottosegretari competenti in ragione delle tematiche affrontate. La cabina di regia, spiegano fonti di governo, eserciterà poteri di indirizzo, impulso e coordinamento generale sull’attuazione degli interventi del Pnrr. Presso il ministero dell’Economia verrà invece istituita una Direzione generale che seguirà l’attuazione del piano con particolare riferimento all’andamento finanziario e gestirà il collegamento con Bruxelles. Lo schema della governance sarà tradotta in un decreto legge nei prossimi giorni.
Su questa impostazione si è registrato un “sostanziale accordo” di tutti i partecipanti al vertice di oggi. Il decreto legge, che arriverà in Cdm entro la fine della settimana, delinea un sistema di governance articolato su tre distinti livelli: un livello politico, con cabina di regia a Palazzo Chigi e direzione generale al Mef; un livello di dialogo sociale, attraverso un tavolo permanente con parti sociali ed enti territoriali; un livello tecnico, con una segreteria tecnica presso la presidenza del Consiglio.