Un pugno nello stomaco per non far abbassare l’attenzione sulle tragedie che continuano a consumarsi nel Mediterraneo, al largo delle coste libiche. Questa volta, a ricordare all’opinione pubblica la strage di migranti che si avventurano nei numerosi viaggi della speranza a bordo di imbarcazioni fatiscenti è Oscar Camps, fondatore della ong Open Arms che effettua salvataggi in mare, che sul suo profilo Twitter ha deciso di pubblicare le foto di cadaveri di donne e bambini abbandonati sulla spiaggia di Zuwara, in Libia, uno dei punti di partenza delle traversate nel Mediterraneo.
Appare così davanti agli occhi l’immagine di un neonato riverso a terra, senza vita, ancora nel suo pigiamino a fiorellini bianchi, con la faccia parzialmente sprofondata nella sabbia, con le onde del mare libico che hanno contribuito a renderlo quasi un tutt’uno con la battigia. C’è poi quello di una donna, anche lei abbandonata in riva al mare, con la pelle sbiancata dalla morte e levigata da giorni passati sulla riva del Mediterraneo. E infine un altro corpo, probabilmente di un’altra donna, anch’esso lasciato sotto il sole cocente dell’estate africana.
“Sono ancora sotto shock per l’orrore della situazione – scrive Camps nel suo breve tweet – Bambini piccoli e donne che avevano solo sogni e ambizioni di vita. Sono stati abbandonati su una spiaggia di Zuwara in Libia per più di tre giorni. A nessuno importa di loro. #EveryLifeCcount”.