La 'ganascia' che ha impedito al freno di entrare in azione dopo la rottura del cavo traente è ben visibile sul carrello: almeno una concausa del disastro del 23 maggio sarebbe quindi spiegabile con un errore umano. È quanto dimostrerebbero alcune foto scattate dal Soccorso Alpino durante i soccorsi nella giornata di domenica
Almeno un “forchettone” era inserito sui freni della cabina precipitata dalla funivia Stresa-Alpino-Mottarone causando la morte di 14 persone, tra cui due bambini. È quanto dimostrerebbero alcune foto scattate dal Soccorso Alpino durante i soccorsi nella giornata di domenica. La ‘ganascia’ che ha impedito al freno di entrare in azione dopo la rottura del cavo traente è ben visibile sul carrello. Almeno una concausa del disastro del 23 maggio è quindi spiegabile con un errore umano. Il freno, in sostanza, era di fatto disattivato.
Le “pinze” che avrebbero dovuto agire sul cavo portante, quello rimasto intatto, non sono entrate in azione: un dato certo, confermato dalla procura di Verbania. Fino a questa mattina, la procuratrice Olimpia Bossi aveva ripetuto che l’ipotesi dell’inserimento dei “forchettoni” era al vaglio e avrebbe dovuto essere approfondita. Dalle immagini scattate dai soccorritori appare evidente come almeno un “forchettone” fosse rimasto inserito. Scatti che avvalorano la possibilità dell’errore umano, avanzata in mattinata dalla procuratrice. A giudicare dalle immagini, sull’altra cabina, quella che ha arrestato regolarmente la sua corsa al momento della rottura del cavo traente, i forchettoni non erano stati inseriti e quindi il freno ha agito regolarmente.
(Clicca sull’immagine per ingrandirla)
Con ogni probabilità una dimenticanza. Spesso infatti alla fine del turno, nel riportare le cabine in quota, i freni vengono bloccati in posizione aperta inserendo queste sorta di ganasce che impediscono la chiusura in caso di emergenza, un modo per agevolare le operazioni di chiusura dell’impianto evitando stop in caso di anomalie, tanto le cabine viaggiano vuote. Al mattino, gli operatori ripetono l’operazione inversa, togliendo i “forchettoni” e quindi permettendo ai freni di tornare in azione in caso di necessità. L’inserimento del forchettone permette ugualmente lo scorrimento della cabina lungo il cavo, ma impedisce al freno di entrare in azione in caso di emergenza. Esattamente quanto avvenuto domenica dopo la rottura della fune traente, per motivi ancora da appurare, poco dopo mezzogiorno.
Investigatori e inquirenti stanno focalizzando la loro attenzione anche su quanto avvenuto il giorno precedente alla tragedia nella quale hanno perso la vita. Attorno alle 17.20 di sabato, come hanno raccontato alcuni testimoni, sono saltate due corse a causa di alcuni “lavori” dovuti a un guasto che ha portato al blocco dell’impianto. I tecnici intervenuti per risolvere il problema sono poi scesi a Stresa insieme alle 8 persone che attendevano la corsa. Intanto i dipendenti della ditta che gestisce la funivia sono stati convocati in caserma dai carabinieri di Stresa: al momento la loro convocazione è come persone informate sui fatti.
Il forchettone è una piastra metallica di circa 5 chili che viene inserita manualmente nella parte alta del carrello della cabina dove ci sono le rulliere (quella sorta di rotelle che scorrono sulla fune) e che viene utilizzata per tenere forzatamente in posizione aperta proprio i freni di emergenza. Ma perché si utilizzano? Non solo, come detto, per riportare a valle a fine giornata la cabina che è a monte senza correre il rischio che per un qualsiasi motivo possa bloccarsi lungo la linea. Vengono usati anche per per esigenze di manutenzione, spiega un esperto all’Ansa, dunque ad esempio per lavori sulle funi, ingrassaggi dei cavi o prove di carico o della linea. I forchettoni servono per intervenire esclusivamente sui freni di emergenza: quelli ‘normali’, che servono a fermare la cabina quando arriva in stazione, si trovano sulle pulegge, quelle grandi ruote sulle quali scorre la fune traente che si trovano in tutte le stazioni di funivie, cabinovie o seggiovie.
Generalmente vengono custoditi nelle stazioni di arrivo e partenza, dice ancora l’esperto, e vengono messi manualmente, non sono pezzi “organici” delle cabine. Ma quando potrebbe essere stato messo? Con certezza difficile saperlo, sottolinea l’esperto, poiché i forchettoni impediscono l’entrata in funzione dei freni di emergenza: se non succede nulla, quei freni non devono operare. La piastra potrebbe essere stata dunque posizionata dopo il 3 maggio, data dell’ultimo controllo ai freni, ed essere rimasta lì tutto questo tempo, oppure la sera prima, quando si è fatta tornare la cabina a valle. In proposito, secondo quanto si apprende, ci sarebbe anche una testimonianza raccolta dai soccorritori in base alla quale proprio il giorno prima della tragedia sarebbe stata fatta una prova di emergenza rimandando a valle la cabina che era a monte. Una di quelle situazioni in cui viene utilizzato il forchettone.