L'ex primo cittadino era stato anche arrestato nel 2016 per una gara per la gestione degli impianti comunali scoperti della città lombarda. Il sostituto pg Massimo Gaballo aveva chiesto la conferma della condanna inflitta in primo grado nel novembre 2018 a Uggetti. Insieme all'ex sindaco (che in aula ha pianto per l’emozione) sono stati assolti anche gli altri 3 imputati.
Il fatto non sussiste. È stato assolto dalla Corte d’Appello di Milano l’ex sindaco Pd di Lodi Simone Uggetti, tra gli imputati per turbativa d’asta nel processo per il cosiddetto ‘caso piscine’ per il quale era stato anche arrestato nel 2016 e che riguardava una gara per la gestione degli impianti comunali scoperti della città lombarda. Il sostituto pg Massimo Gaballo aveva chiesto la conferma della condanna inflitta in primo grado nel novembre 2018 a Uggetti, difeso dagli avvocati Adriano Raffaelli e Pietro Gabriele Roveda. Insieme a Uggetti (che in aula ha pianto per l’emozione), sono stati assolti anche gli altri 3 imputati.
“È la fine di un incubo durato 5 anni, ringrazio la mia famiglia e i miei avvocati Adriano Raffaelli e Pietro Gabriele Roveda” ha detto l’ex sindaco con le lacrime agli occhi. L’esponente Pd ha ricordato le tappe della sua vicenda giudiziaria, prima “San Vittore per 10 giorni” e poi per “25 giorni ai domiciliari”. Era già evidente, ha detto ancora, la “stortura tra il reato contestato e la misura cautelare“. In primo grado era stato condannato a 10 mesi. “Ho sempre agito nell’interesse pubblico”, ha aggiunto.
Era il 3 maggio 2016 quando l’allora sindaco di Lodi veniva travolto dall’inchiesta sugli appalti per la gestione delle piscine comunali rompendo la tradizione di solide giunte di centrosinistra che dal 1995 in poi governavano ininterrottamente la città. Il 29 dicembre del 2018, poi, era arrivata la condanna di primo grado: dieci mesi di carcere e 300 euro di multa. Non solo. Uggetti era stato condannato anche a risarcire i danni patrimoniali e non patrimoniali al Comune di Lodi, da liquidarsi in separato giudizio. Il Tribunale di Lodi tre anni fa ha riconosciuto il diritto del Comune a ottenere un risarcimento dagli imputati nonostante quest’ultimo, basandosi su una consulenza esterna che aveva escluso vi fossero danni, aveva deciso di non costituirsi in giudizio. Oggi, a distanza di cinque anni dall’arresto in carcere, la sentenza d’appello che ha assolto l’ex sindaco del comune lombardo.