Non si ferma l’offensiva di Confindustria contro il ministro del Lavoro Andrea Orlando, “reo” di aver proposto una proroga di 60 giorni del blocco dei licenziamenti per le aziende dell’industria e dell’edilizia che nel mese di giugno faranno ricorso alla Cig Covid. Ieri sera, dopo il fuoco di fila confindustriale, la norma è sparita dal decreto sostegni bis. In un’intervista dalle pagine de Il Messaggero, probabilmente andata in stampa prima di aver preso atto della svolta a suo favore, il presidente degli industriali Carlo Bonomi insiste e parla di “un’imboscata” da parte del ministro che ha avrebbe così tradito le intese con le aziende. Intanto il presidente del Consiglio Mario Draghi, dopo il Consiglio europeo, rivendica la “mediazione” trovata parlando di “un miglioramento considerevole sia rispetto ad una situazione che vedeva una eliminazione pura e semplice del blocco, sia rispetto a una posizione che vedeva il mantenimento del blocco tout court fino a ottobre o dicembre”. Il “miglioramento” consiste nel fatto che da luglio la manifattura potrà licenziare, con la sola eccezione delle aziende che chiederanno la cig ordinaria (le quali in compenso saranno esentate dal pagamento dell’usuale contributo addizionale richiesto a chi usa l’ammortizzatore).
“Mi pare – ha aggiunto Draghi – una mediazione che scontenta certamente chi avrebbe voluto continuare con il blocco, ma non scontenta, almeno così mi pare, quelli che avrebbero voluto sbloccare tutto immediatamente”, leggi Confindustria. “Spero che sindacati e imprese si ritroveranno in questa mediazione. In ogni caso il governo aveva già annunciato il termine del blocco prima, e quindi questo provvedimento è un passo avanti, decisamente un miglioramento rispetto alla situazione precedente”.
Nonostante tutto neppure la notte ha placato la rabbia del numero uno di Confindustria, che questa mattina ha esordito affermando che “è difficile uscire dalla crisi senza lealtà istituzionale”. Avere un contesto di “lealtà istituzionale” è “fondamentale in un Paese che deve uscire da un periodo di crisi drammatica. Una crisi sanitaria, un crisi sociale, una crisi economica”. A fronte della quale “il mondo del lavoro sta cambiando e i posti di lavoro non saranno più com’erano e dov’erano”. Domenica il siluro contro Orlando era stato lanciato dal quotidiano “di famiglia”, il Sole 24 Ore che aveva titolato su un “inganno” del ministro.
Ieri a Orlando era arrivata la solidarietà di molti esponenti della maggioranza a cominciare dal segretario del suo partito Enrico Letta. Oggi il capodelegazione del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli afferma, in un post su Facebook, che “La proposta del ministro Orlando in Consiglio dei ministri è stata chiara: consentire alle aziende un’ordinata uscita dal blocco dei licenziamenti, tutelando in questa fase ancora delicata per l’economia del nostro paese tanto i lavoratori quanto le imprese. Entrambi sono soggetti fragili in questa fase, non devono essere messe in contrapposizione né a livello politico, né su quello sociale. La proposta del Ministro Orlando, che ha ben spiegato durante il Consiglio dei Ministri le ragioni delle sue scelte, è chiara e condivisibile”. Ieri il Movimento 5 Stelle aveva auspicato una proroga del blocco fino al prossimo dicembre. Al contrario, Lega e Forza Italia sostengono la linea confindustriale.
Nella serata di ieri i sindacati avevano definito irresponsabile e socialmente pericolosa la posizione di Confindustria. Questa mattina il segretario generale della Cigl Maurizio Landini ha ribadito che, con il dietrofront sul blocco dei licenziamenti “Il messaggio che viene dato, avendo ascoltato un po’ troppo Confindustria, è che i problemi si risolverebbero con la libertà di licenziare: un messaggio sbagliato. Noi continueremo a chiedere che ci sia una proroga del blocco”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dicendo che “i testi ancora non li abbiamo visti” e che “la partita non è chiusa” perché “non vogliamo trovarci di fronte a migliaia di licenziamenti: non è il momento di aprire ulteriori fratture sociali” nel Paese. La possibilità per le imprese di utilizzare la cig ordinaria dal primo luglio senza pagare le addizionali fino a fine anno se si impegnano a non licenziare è “ancora un aiuto dato a loro, utile, ma così le imprese possono scegliere se licenziare oppure no. Non può essere un optional, ma deve essere un vincolo”.
“In questa settimana, mentre noi chiediamo ‘zero morti sul lavoro0, qualcuno chiede zero diritti e sono le stesse associazioni datoriali che, in questo anno, hanno avuto il 74% dei finanziamenti dello Stato a favore delle aziende”, commenta il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri.
Lavoro & Precari
Stop licenziamenti, Confindustria contro Orlando: “Sleale”. Patuanelli lo difende. Landini: “Governo ascolta troppo le imprese”
La proroga è stata tolta ieri sera dal testo del decreto sostegni bis dopo le pressioni dell'associazione degli industriali, che però continua ad attaccare il ministro del Lavoro. Secondo il leader della Cgil Maurizio Landini il governo sta dando un messaggio sbagliato e la posizione di Confindustria è socialmente pericolosa. Draghi: "La mediazione trovata è un miglioramento considerevole". Ma il risultato è che dal primo luglio le imprese manifatturiere potranno licenziare, con l'eccezione di quelle che chiedono la cig
Non si ferma l’offensiva di Confindustria contro il ministro del Lavoro Andrea Orlando, “reo” di aver proposto una proroga di 60 giorni del blocco dei licenziamenti per le aziende dell’industria e dell’edilizia che nel mese di giugno faranno ricorso alla Cig Covid. Ieri sera, dopo il fuoco di fila confindustriale, la norma è sparita dal decreto sostegni bis. In un’intervista dalle pagine de Il Messaggero, probabilmente andata in stampa prima di aver preso atto della svolta a suo favore, il presidente degli industriali Carlo Bonomi insiste e parla di “un’imboscata” da parte del ministro che ha avrebbe così tradito le intese con le aziende. Intanto il presidente del Consiglio Mario Draghi, dopo il Consiglio europeo, rivendica la “mediazione” trovata parlando di “un miglioramento considerevole sia rispetto ad una situazione che vedeva una eliminazione pura e semplice del blocco, sia rispetto a una posizione che vedeva il mantenimento del blocco tout court fino a ottobre o dicembre”. Il “miglioramento” consiste nel fatto che da luglio la manifattura potrà licenziare, con la sola eccezione delle aziende che chiederanno la cig ordinaria (le quali in compenso saranno esentate dal pagamento dell’usuale contributo addizionale richiesto a chi usa l’ammortizzatore).
“Mi pare – ha aggiunto Draghi – una mediazione che scontenta certamente chi avrebbe voluto continuare con il blocco, ma non scontenta, almeno così mi pare, quelli che avrebbero voluto sbloccare tutto immediatamente”, leggi Confindustria. “Spero che sindacati e imprese si ritroveranno in questa mediazione. In ogni caso il governo aveva già annunciato il termine del blocco prima, e quindi questo provvedimento è un passo avanti, decisamente un miglioramento rispetto alla situazione precedente”.
Nonostante tutto neppure la notte ha placato la rabbia del numero uno di Confindustria, che questa mattina ha esordito affermando che “è difficile uscire dalla crisi senza lealtà istituzionale”. Avere un contesto di “lealtà istituzionale” è “fondamentale in un Paese che deve uscire da un periodo di crisi drammatica. Una crisi sanitaria, un crisi sociale, una crisi economica”. A fronte della quale “il mondo del lavoro sta cambiando e i posti di lavoro non saranno più com’erano e dov’erano”. Domenica il siluro contro Orlando era stato lanciato dal quotidiano “di famiglia”, il Sole 24 Ore che aveva titolato su un “inganno” del ministro.
Ieri a Orlando era arrivata la solidarietà di molti esponenti della maggioranza a cominciare dal segretario del suo partito Enrico Letta. Oggi il capodelegazione del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli afferma, in un post su Facebook, che “La proposta del ministro Orlando in Consiglio dei ministri è stata chiara: consentire alle aziende un’ordinata uscita dal blocco dei licenziamenti, tutelando in questa fase ancora delicata per l’economia del nostro paese tanto i lavoratori quanto le imprese. Entrambi sono soggetti fragili in questa fase, non devono essere messe in contrapposizione né a livello politico, né su quello sociale. La proposta del Ministro Orlando, che ha ben spiegato durante il Consiglio dei Ministri le ragioni delle sue scelte, è chiara e condivisibile”. Ieri il Movimento 5 Stelle aveva auspicato una proroga del blocco fino al prossimo dicembre. Al contrario, Lega e Forza Italia sostengono la linea confindustriale.
Nella serata di ieri i sindacati avevano definito irresponsabile e socialmente pericolosa la posizione di Confindustria. Questa mattina il segretario generale della Cigl Maurizio Landini ha ribadito che, con il dietrofront sul blocco dei licenziamenti “Il messaggio che viene dato, avendo ascoltato un po’ troppo Confindustria, è che i problemi si risolverebbero con la libertà di licenziare: un messaggio sbagliato. Noi continueremo a chiedere che ci sia una proroga del blocco”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dicendo che “i testi ancora non li abbiamo visti” e che “la partita non è chiusa” perché “non vogliamo trovarci di fronte a migliaia di licenziamenti: non è il momento di aprire ulteriori fratture sociali” nel Paese. La possibilità per le imprese di utilizzare la cig ordinaria dal primo luglio senza pagare le addizionali fino a fine anno se si impegnano a non licenziare è “ancora un aiuto dato a loro, utile, ma così le imprese possono scegliere se licenziare oppure no. Non può essere un optional, ma deve essere un vincolo”.
“In questa settimana, mentre noi chiediamo ‘zero morti sul lavoro0, qualcuno chiede zero diritti e sono le stesse associazioni datoriali che, in questo anno, hanno avuto il 74% dei finanziamenti dello Stato a favore delle aziende”, commenta il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri.
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Giovedì prossimo 20 marzo, alle ore 9, avrà luogo alla Camera l'informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Il Dna di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, indagato per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco, va confrontato con il Dna trovato "sotto le unghie della vittima e con le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine". E' quanto ha disposto, con un provvedimento del 6 marzo scorso, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che ha autorizzato il prelievo coattivo della traccia biologica dell'indagato effettuato ieri.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Domani, alle ore 11:30, a Roma, nell’Europa Experience-David Sassoli (piazza Venezia, 6), si svolgerà l’incontro con i promotori dell’appello (che ha superato le 5mila adesioni) “Per un’Europa libera e forte”, lanciato dalla vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. L’appello, si legge nel testo, “nasce dall’urgenza invariata che il Manifesto di Ventotene tracciò durante il secondo conflitto mondiale, per un’Europa federale e per un nuovo europeismo in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli”.
Previsti, tra gli altri, gli interventi di Carlo Calenda, segretario di Azione; Riccardo Magi, segretario di Più Europa; Benedetto Della Vedova, deputato di Più Europa; Ivan Scalfarotto, responsabile Esteri di Italia viva; Christian Rocca, direttore de 'Linkiesta'; Nathalie Tocci e Nona Mikhelidze, dell’Istituto affari internazionali; Piero Fassino, deputato Pd; Alessandro Sterpa, professore dell’Università degli Studi della Tuscia; Sofia Ventura, professoressa dell’Università di Bologna; Vittorio Emanuele Parsi, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Angelo Chiorazzo, vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata; Stefano Ceccanti, professore dell'Università 'La Sapienza' di Roma; Giorgio Gori, eurodeputato Pd; Roberto Castaldi, politologo; Guy Verhofstadt, già Primo ministro del Belgio.