Economia

Alitalia, Ue: “Intesa con Roma sui parametri per garantire discontinuità”. Flotta ridotta di almeno il 50% e il marchio sarà messo a gara

Il ministro Giorgetti: la nuova compagnia dovrà "dimostrare di poter stare sul mercato". Questo, stando a quanto emerso nei mesi scorsi, significa che deve "dimagrire" moltissimo rinunciando alla manutenzione e ai servizi a terra. Il che significa esuberi: si parla di un organico intorno ai 4500 dipendenti, meno di metà di quelli attuali

Dopo mesi di interlocuzioni c’è un accordo tra Roma e Bruxelles sulla strada da seguire per far partire la nuova Ita. Che negli auspici del governo italiano dovrebbe nascere dalle ceneri di Alitalia ma per la Ue deve essere una “creatura” nuova di zecca – pena l‘accollo del debito della vecchia Alitalia – e con un modello di business che le consenta di volare senza nuovi aiuti pubblici. “A seguito di discussioni intense e costruttive a tutti i livelli, la Commissione Ue e le autorità italiane hanno raggiunto un’intesa comune sui parametri chiave per garantire la discontinuità economica tra Ita e Alitalia”, ha fatto sapere l’esecutivo comunitario al termine dell’incontro tra la vice presidente Ue, Margrethe Vestager, e i ministri dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti e dell’Economia Daniele Franco. “I contatti continueranno ora a pieno ritmo a livello tecnico”.

Quali sono quindi questi parametri? Per prima cosa, come annunciato da Giorgetti, il marchio verrà messo a gara. Ovviamente “la nuova compagnia” Ita “potrà partecipare alla gara”, ma andrà al miglior offerente. Inoltre la nuova compagnia dovrà “dimostrare di poter stare sul mercato“: del resto “è anche il governo che vuole che la compagnia nasca in condizioni di sostenibilità economica. Ci sono condizioni di mercato, perché non si può fare semplicemente la compagnia di Stato”. Questo, stando a quanto emerso nei mesi scorsi, significa che deve “dimagrire” moltissimo rinunciando alla manutenzione e ai servizi a terra. Il che significa esuberi: “La flotta sarà ridotta di almeno il 50%, forse di più”, fanno sapere fonti Ue. “Il resto spetta al governo italiano, che sicuramente dovrà ridurre il personale in modo conseguente“. Si parla di un organico intorno ai 4500 dipendenti, meno di metà di quelli attuali. Non a caso per Antonio Amoroso, segretario nazionale Cub Trasporti, “il timore è che la discontinuità imposta dalla Ue e accettata dal governo Draghi preveda un forte ridimensionamento, migliaia di licenziamenti e lo smembramento della compagnia di bandiera italiana”.

Quando decollerà la nuova Ita? “Ragionevolmente ad agosto”, scrive Giorgetti in una nota dopo l’incontro. Nel frattempo” abbiamo il dovere di garantire l’operatività nella stagione estiva“, di qui gli ulteriori 100 milioni per la vecchia compagnia previsti nel decreto Sostegni bis. Ora in compenso “la Commissione sostiene gli sforzi dell’Italia per preparare quanto prima il lancio di Ita come nuovo e vitale attore di mercato in linea con le norme Ue”. Nel frattempo sta per concludersi anche l’indagine sui prestiti ponte da 400 e 900 milioni di euro concessi tra il 2017 e il 2019 ad Alitalia.