Mentre continua il braccio di ferro con Davide Casaleggio sugli iscritti M5s, Giuseppe Conte lavora per strutturare la sua leadership sul territorio. E proprio in quest’ottica, in mattinata, l’ex presidente del Consiglio ha incontrato i consiglieri regionali M5s della Lombardia. A rivelarlo è stato il capogruppo in Regione, nonché ex deputato, Massimo De Rosa: “È stato un incontro costruttivo in cui il Movimento si è confermato unito e collaborativo”, ha scritto in un post su Facebook rilanciando uno screenshot dell’incontro online. Tra i presenti spicca, oltre all’ex premier naturalmente, anche il capo politico reggente Vito Crimi.
“Conte ha dimostrato che la Lombardia è importante e ha ascoltato le nostre richieste”, ha scritto De Rosa. “Da questa riunione usciamo con la convinzione che attraverso i temi lavoro, salute, ambiente e antimafia sia possibile strutturare una proposta concreta per la Lombardia. Una proposta attraverso la quale superare la visione tipica del centrodestra, che manca di una proiezione al futuro, e permetta alla Lombardia di crescere. La loro incapacità ha fatto tanto male, e continua a farne, alla nostra regione”. E ancora: “Conte ha ascoltato le nostre proposte, riconoscendo di aver trovato un gruppo coeso, operativo e pronto a proseguire il percorso già avviato nel nuovo progetto. Dal canto nostro abbiamo rafforzato la volontà a lavorare insieme per il futuro del Movimento, anche attraverso una maggiore attenzione proprio alla Lombardia, che tanto ha sofferto nell’ultimo anno. Conte ha terminato l’incontro ribadendo che sarà al nostro fianco per il bene del Movimento e della Lombardia”.
L’ex premier Conte, ormai la strategia delle ultime settimane è chiara, capisce che attendere i passaggi formali prima di muoversi come leader è un rischio troppo alto. E ha iniziato a costruire la sua rete locale anche senza l’investitura ufficiale della piattaforma. Dopo parlamentari ed eurodeputati, ora l’attenzione si concentra sui consiglieri regionali. Se in Lombardia però, c’è tutto il tempo per costruire un’alternativa ad Attilio Fontana e alla coalizione di centrodestra, magari assieme all’asse giallorosso con Pd e Leu, diversa invece la situazione per altre competizione chiave come Torino e Roma. Ma per Conte e i suoi ci sono anche altri problemi da risolvere prima. L’orecchio è rivolto sempre verso la Sardegna, in attesa della decisione del giudice del Tribunale civile di Cagliari, Enzo Luchi, che si è riservato di decidere sulla richiesta di revoca del curatore (nei giorni scorsi è stato nominato l’avvocato Gian Luigi Perra al posto di Silvio Demurtas), avanzata dal capo politico reggente, Vito Crimi. L’ex vice ministro dell’Interno, infatti, attraverso il suo legale, Andrea Ciannavei, ha chiesto di riconoscere la piena legittimazione della sua funzione di legale rappresentante del Movimento. Se la risposta del magistrato fosse positiva, anche la partita con Casaleggio potrebbe sbloccarsi.