Si era costituito, in Francia, all'indomani dell'intervento delle forze dell'ordine che aveva portato all'arresto di nove ex terroristi italiani. La sua pena, tuttavia, era stata dichiarata "estinta" per avvenuta prescrizione. Ora il ricorso
La Corte d’Assise aveva dichiarato “estinta” per prescrizione la pena a 16 anni e 11 mesi, poco più di due settimane fa. Ma ora la pm di Milano, Adriana Blasco, ha depositato il ricorso in Cassazione contro la decisione dello scorso 11 maggio a carico di Luigi Bergamin.
Il 73enne, ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac), era stato condannato per concorso morale negli omicidi del maresciallo Antonio Santoro e dell’agente Andrea Campagna (pena prescritta nel 2008), avvenuti nel ’78 e ’79. Bergamin, dopo il blitz che aveva portato all’arresto di nove ex terroristi degli Anni di Piombo che vivevano in Francia, si era costituito nel Paese transalpino il giorno successivo. Bergamin è considerato uno degli ideologi dei Pac, il gruppo armato di Cesare Battisti.
Bergamin, nel 1991, con sentenza passata in giudicato, era stato condannato a 23 anni di reclusione per i reati di banda armata e istigazione alla commissione di attentati contro lo Stato, rapina e furto aggravato, detenzione e porto illegali di armi, associazione per delinquere e omicidio aggravato. Lo scorso 11 maggio la Corte d’Assise milanese aveva motivato così la sua decisione: “A seguito del decorso di 30 anni” dalla sentenza, si deve ritenere “venuto meno l’interesse dello Stato all’esecuzione della stessa e ciò anche se il termine di 30 anni è inferiore al doppio della pena inflitta o è, come nel caso di specie, non di molto superiore a quella originariamente comminata”.